Roma, 10 dic. (Apcom) - Senza le risorse adeguate da parte dello Stato per Tirrenia "si aprirebbe uno scenario molto preoccupante e ingovernabile". Lo affermano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt in relazione all'audizione al Senato sullo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri sui criteri di privatizzazione della società di navigazione. Le tre sigle ripropongono i problemi sollevati come la la sottoscrizione della nuova convenzione Stato-Impresa e la relativa proroga dal 2008 al 2012-2014; l'approvazione del Piano Industriale del Gruppo Tirrenia; l'avvio delle previste iniziative per il trasferimento a titolo gratuito delle Società Regionali in capo alle rispettive Regioni; il reperimento delle risorse finanziarie necessarie ad assicurare tutti i collegamenti e la continuità territoriale. "E' evidente - sottolineano - che qualora il piano industriale non venisse approvato saremo costretti a rigettare gli accordi sottoscritti". Per quanto riguarda il finanziamento di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 previsto dal Dpcm nella nota si evidenzia "l'inadeguatezza di tale provvedimento rispetto agli stanziamenti richiesti assolutamente necessari a fronte del servizio complessivamente erogato e per garantire la continuità territoriale con le isole minori. Infatti rispetto al fabbisogno complessivo richiesto di 210 milioni di euro per l'anno 2009 sono stati concessi solamente 102 milioni. Dei rimanenti 108 milioni, con il richiamato provvedimento del 29 novembre 2008, sono stati recuperati solo 65 milioni, per cui ad oggi mancano 43 milioni". "In assenza di adeguati provvedimenti - sottolineano le tre sigle - in particolare delle necessarie integrazioni delle sovvenzioni, si aprirebbe uno scenario molto preoccupante oltreché ingovernabile, in quanto, ad esempio, con le sovvenzioni attualmente previste verrebbero cancellate linee con conseguente fermo di navi (così come evidenziato nella lettera del 5 dicembre 2008 del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli), esubero equipaggi ed altro personale, con possibili seri problemi di ordine pubblico oltre che un danno grave per l'utenza, alla quale non sarebbe garantita la continuità territoriale, senza considerare che in questo modo la privatizzazione del Gruppo avverrebbe alle condizioni peggiori per l'erario e molto vantaggiose per qualche armatore privato". Quanto alla privatizzazione, spiegano le tre sigle, "abbiamo più volte ribadito la nostra disponibilità delle ad affrontare la privatizzazione di Tirrenia a condizione che ciò avvenga all'interno di regole certe, in assoluta trasparenza e che vengano esclusi da una eventuale gara le società concorrenti, il cui unico scopo sarebbe poi alla fine quello di sostituirsi alle linee di Tirrenia con le proprie navi e con le proprie strutture di terra creando gravi problemi sul piano sociale e un danno enorme per l'erario". "E' evidente - conclude la nota - che di fronte alla assoluta latitanza del Governo rispetto alle problematiche finora evidenziate le organizzazione sindacali confederali ritengono inevitabile promuovere ulteriori iniziative di sciopero accompagnate, a sostegno delle stesse, da una grande manifestazione da organizzarsi a Roma con la partecipazione di tutti i lavoratori della Tirrenia sia per la salvaguardia del proprio posto di lavoro sia per garantire ai cittadini il diritto alla mobilità".
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/10/2008
Fabbricato panoramico Lipari
Appartamento ristrutturato vista mare Acquacalda
Casa eoliana Cappero
Appartamenti Quattropani Lipari
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!