Acqua, Cuffaro chiede 6,5 milioni allo stato

Acqua, Cuffaro chiede 6,5 milioni allo stato Lipari- Ci risiamo. Il presidente della regione siciliana, Salvatore Cuffaro, torna a chiedere l'intervento dello stato per coprire il fabbisogno idrico di tutte le isole minori siciliane. Fabbisogno complessivo comunicato formalmente al Ministero della Difesa lo scorso 13 dicembre. Ammonta a due milioni di metri cubi e occorre, dalle Eolie alle Egadi, da Ustica a Pantelleria e da Lampedusa a Linosa, affinchè si possa affrontare serenamente la stagione estiva e arrivare alla fine dell'anno. Nella finanziaria del 2007, il governo Prodi ha riconosciuto la somma di 17 milioni 551 mila euro. Spesa che serve a consentire la fornitura di 1 milione 464 mila e 47,30 tonnellate di acqua potabile. Occorrono, di conseguenza, " ulteriori risorse finanziarie- si legge in una nota della regione- per consentire alle isole minori della Sicilia di poter usufruire di 600 mila mc d'acqua nel corso dell'anno. La cifra che il governo nazionale dovrebbe approntare per il trasporto è stata quantificata in circa 6,5 milioni di euro". Cuffaro, lo ha fatto presente nella lettera che ha inviato al presidente del Consiglio, Romano Prodi e al ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa. Ma anche e soprattutto al ministro della difesa Arturo Parisi e per conoscenza alla direzione generale del suo dicastero che si occupa direttamente di fornire l'acqua potabile alle isole minori. L'ufficio speciale per le isole minori della Presidenza della Regione Siciliana ha fatto inoltre notare che il contratto stipulato tra il Ministero della Difesa e l'azienda che svolge il servizio di rifornimento idrico alle isole minori mediante navi-cisterna ( R.T.I. Vemar-Marnavi) è scaduto il 31 dicembre 2006. "L'azienda titolare di questo servizio- ha dichiarato Giuseppe Giunta, dirigente responsabile dell'Ufficio - opererà in regime di proroga fino al 30 aprile di quest'anno. Poi, definito il nuovo contratto con il ministero della Difesa, bisognerà fare i conti con probabili aumenti del costo del trasporto dell'acqua. Cosa, questa, che potrebbe rendere ancora più critica la situazione nelle isole minori". Alle Eolie, ad esempio, ormai da mesi, l'Eas , è costretta ad attuare un piano di razionamento. A Lipari, isola che dispone di un dissalatore obsoleto e mensilmente con una unità di produzione su tre in manutenzione, la distribuzione idrica avviene nelle varie località del centro una volta alla settimana. Nelle isole minori eoliane, invece, l'acqua viene erogata all'arrivo delle navi cisterna da Castellammare di Stabia, Messina e Trapani, inviate dalla regione. Navi della Vemar- Marnavi che tra l'altro, ma solo per la lentezza burocratica nei rinnovi, non sono ancora tutte in possesso della certificazione di idoneità al trasporto alimentare. La precarietà delle condotte a terra, però, complica la situazione. Le reti idriche del comune di Lipari sono un "colabrodo". Il presente , insomma, è inquietante. Si attendono gli interventi già finanziati dai governi Berlusconi e Prodi nell'ambito del progetto sul ciclo dell'acqua.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 2/27/2007

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