Vulcano, incendiato un barcone

Vulcano, incendiato un barcone Vulcano- Un altro atto deliquenziale sull'isola, uno dei tanti purtroppo . Intorno all'una di sabato ignoti hanno appicato il fuoco, molto probabilmente con del liquido infiammabile, e distrutto il barcone di 10 metri dell'operatore turistico Salvatore Corso, tirato a secco nella baia delle sabbie nere, nel tratto sottostante il camping "Togo Togo". Lanciato l'allarme sul posto è tempestivamente intervenuta la squadra anticendio della Guardia Forestale, coordinata dall'ispettore Domenico Schepis per le operazioni di spegnimento del rogo, e i Carabinieri. L'intervento si è concluso intorno alle 3,20 del mattino. Del barcone, un cabinato norvegese con motore entrobordo sono rimaste, purtroppo, soltanto le parti in ferro. Salvatore Corso, 69 anni , un onesto lavoratore originario di Catania ma da trentatrè anni sull'isola dov'è proprietario oltre che del camping "Togo Togo" anche del residence "al Togo" realizzato di recente in località sotto Lentia, utilizzava quella barca poche volte durante l'estate. Dopo l'accaduto fatica a trovare delle spiegazioni. Sulla vicenda indagano comunque i Carabinieri già alle prese con le ricerche del rapinatore dell'ufficio postale del Piano, dileguatosi mercoledì mattina, con un bottino di 8 mila 370 euro per le campagne della verde località isolana. Gli inquirenti, seguono diverse piste ed avrebbero scartato l'ipotesi della fuga del malvivente con una Panda Bianca. Rapinatore ed eventuale complice in caso di discesa verso il porto con quell'auto, sarebbero infatti passati dal tratto della provinciale nel quale si trova la stazione dei Carabinieri. E dal momento dell'allarme lanciato dall'unica impiegata delle Poste ci sarebbe stato il tempo per acciuffare i responsabili. Questi, in ogni caso, gli ultimi episodi della solita calda estate caratterizzata anche da furti, aggressioni e atti vandalici in genere. Un'isola, oggi, tutt'altro che felice soprattutto per i tanti semiresidenti che hanno acquistato casa durante gli anni '70, '80 e '90 e che hanno già messo in vendita, in particolare a Vulcanello, diversi immobili. E pensare che alla fine degli anni '60, al ritrovo " Al Sestante" , oggi bar Remigio, ricordano sull'isola, le bottiglie di "Dom Perignom" venivano servite come la Coca cola, ai vari Walter Chiari, Renato Rascel, Ravizza con modelle al seguito, Mike Bongiorno , Enrico Maria Salerno ecc. . Tra gli isolani e i turisti crescono i rimpianti per quegli anni di bella vita e di bella gente proveniente dal nord Italia. Flussi, oggi, praticamente estinti a causa di anni di belle parole, spese soprattutto sulla destagionalizzazione e sulla selezione del turismo. Selezione, alla luce dei fatti, avvenuta da sola. Il turismo d'elite è infatti scomparso. Un inevitabile segno, anche di sfiducia, verso le istituzioni e le discutibili politiche di sviluppo attuate. La sicurezza e il rispetto delle legalità sono i punti cardine di qualsiasi località turistica che si rispetti e non. Se mancano, c'è il declino. Oggi se ne parlerà alla presenza del Prefetto, Francesco Alecci, in visita ufficiale a Lipari.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 9/22/2007

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