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Cosa si ottiene?
Una linea stabile tutto l'anno, orari certi e precisi, l'eliminazione delle perdite attuali oltre alla mancata necessità di ottenere a tutti i costi i 46 milioni di euro richiesti ad oggi per la Siremar. Potrebbero bastarne molto meno perché, di fatto, e con una sola nave, si potrebbero non solo mantenere i servizi attuali ma servire cinque isole su sette, oggi le attuali linee C1 e C6.
Ovviamente resterebbero le isole di Filicudi e Alicudi che potrebbero essere servite ampliando il percorso delle navi
( anche private), o con l'utilizzo della nave attualmente giornaliera in partenza da Milazzo che vedrebbe invertito l'attuale percorso con partenza da Lipari.A parere del sottoscritto, per attuare una economia sui costi, risulterebbe vantaggioso modificare il percorso delle navi private (anche per la tipologia delle merci trasportate), ottimizzando gli orari e ovviamente incrementando i servizi necessari per coprire coerentemente le esigenze delle comunità.
In conclusione, almeno per il periodo invernale basterebbero solo due navi, di cui una a mezzo servizio, più quella privata, per gestire in modo ottimale l’intera rete dei trasporti marittimi, riducendo drasticamente i costi (razionalizzazione della linea C1 e C6), e generando un numero di servizi maggiori, meglio qualificati e soprattutto certi.
Ovviamente in estate le linee dovrebbero essere incrementate in conseguenza dell'aumento del bacino d'utenza e della tipologia dello stesso.Altrettanto chiaramente parlo di navi e non certo di carrette del mare o barchette.Quanto evidenziato vale anche per i privati, perché risulta difficile immaginare come si possa continuare con navi che trasportano cose e persone uguali allo stesso modo di come vengono adibite al trasporto della spazzatura.
SETTORE ALISCAFI
Descrizione dello stato attuale per quanto attiene agli aspetti economici
Apparentemente o volutamente reso complesso nel tempo, se si pensa che originariamente esisteva un piano a 5 aliscafi (Siremar), e tre aliscafi Ustica Lines.Potremmo tranquillamente non affrontare il problema in quanto ogni isola potrebbe vantare il suo aliscafo personale, ma oggi il piano Siremar prevede solo tre aliscafi per cui un’ isola rimane senza. Questo esempio provocatorio evidenzia quanto la razionalizzazione sia solo un miraggio e quanto sperpero di danaro pubblico si celi dietro tutto questo.L'attuale organizzazione è il frutto di strane concertazioni locali tra le due maggiori isole (Lipari e Salina), con il sorprendente risultato che alcune delle isole minori dispongono di circa 12/13 attracchi giornalieri e le altre (Alicudi e Filicudi), con più o meno lo stesso numero di abitanti, soltanto di 2/3 attracchi giornalieri. Così, di fatto, si nega per es. ai minori di Alicudi e Filicudi di assolvere l’obbligo scolastico, e/o si favorisce lo stanziamento invernale su terra ferma, Milazzo in particolare, con notevole perdita di potere economico della collettività eoliana, che vede i propri capitali investiti altrove.E' poi assodato che un numero elevato di attracchi, unito ad un maggiore tempo di navigazione, si trasformi ogni giorno in costi salati, a discapito dell’intera collettività.Il tutto è accompagnato anche dalla necessità sociale di servire isole poco abitate che in qualche modo giustifica ulteriore incremento dei costi. Ne risulta che il tutto non può essere gestito da privati, trattandosi di linee che generalmente procurano una perdita di almeno il 95%. Abbinando, a quanto esposto, un uso modesto, e in ogni caso non primario, della nave veloce che, visti i tempi di traversata, deve essere inserita nelle linee di trasporto veloce pur espletando egregiamente il trasporto autovetture, etc. .
2^ ipotesi di razionalizzazione
Un utilizzo della nave veloce o di altro mezzo adeguato allo scopo, con due o tre corse giornaliere consentirebbe di fruire di doppi servizi per i cittadini residenti ed i turisti.
Dall'istituzione di due distinte partenze primarie dalla terraferma e da Lipari (ore 6,00 da Milazzo per Alicudi e Stromboli, e ore 6,00 da Lipari per Alicudi e Stromboli), si ricaverebbe la possibilità di garantire il diritto allo studio e il miglioramento della qualità della vita agli abitanti delle quattro isole più lontane, che potrebbero contare in questi termini su un servizio che, in tempi ragionevoli, consentirebbe loro di poter raggiungere Milazzo o Lipari in mattinata e tornare a casa nella stessa giornata.
Non meno importante è il principio di poter integrare i servizi marittimi con elicotteri, e non sono chiacchiere, tutte le isole sono dotate di piste per l'eliambulanza, di fatto usate poco (per fortuna). Il costo del trasporto di 6 persone è pari o inferiore al solo costo del carburante di un aliscafo per la stessa tratta, non considerando i tempi. Con un uso razionale di questi mezzi, i costi almeno nel periodo invernale si abbatterebbero in forma esponenziale, e mi riferisco a prezzi e logiche commerciali attualmente in uso per fini privati.
Cosa si ottiene?
Razionalizzazione dei servizi, pari opportunità per tutti i cittadini eoliani e miglioramento, con riduzione dei costi, della loro qualità di vita.
VALUTAZIONI FINALI
Come si può notare è più che possibile abbattere i costi e migliorare i servizi senza dover ricorrere a chissà quali artifizi e/o magie. Certo è necessaria la volontà politica, non solo dei rappresentanti locali, ma anche regionali e nazionali e senza dover ricorrere a metodi e sistemi che appartengono ormai alle logiche del passato.La forza propositiva e non impositiva o piagnucolona, ci rende agli occhi dei nostri interlocutori credibili e capaci, meritevoli dunque di attenzione e ci avvicinano ai criteri di valutazione Europea, oltre a non essere considerati cittadini di serie “C” o peggio i soliti …, coloro che non sono mai cresciuti e che sono ancora prigionieri di cose, fatti e modi ormai vecchi e fuori da ogni contesto logico del presente. Quanto sopra descritto, certamente non è esaustivo, né è Vangelo, ma può essere un punto di partenza per cercare di arrivare al fatidico 20 gennaio con una proposta, che parte da linee generali per lasciare ai “tecnici” di definirla nel dettaglio, utile però a creare le condizioni che consentano l’avvio dell’accordo al fine di mettere in atto il tanto decantato “scorporo Siremar”. Per quanto di mia conoscenza, non ho contezza di studi di settore, degni di tale definizione che potrebbero invogliare la Regione Sicilia a compiere il grande passo, al di là delle levate di scudi incrociati a difesa delle Eolie. Nessuno rischierebbe l'osso del collo senza conoscere in termini reali di quanto acquista pwer “pacchetto”. A parere del sottoscritto i silenzi della Regione Sicilia non indicano una “mancanza di volontà”, ma la lettura dei dati economici attuali, che farebbero riflettere chiunque.
In ogni caso lo Stato italiano non può lavarsene le mani, perché siamo perfettamente coscienti che alle prime sofferenze economiche della nostra Regione saremmo solo noi le vittime sacrificali. Faccio notare che dire scorporo o dire nuova società è praticamente uguale (basta effettuare una semplice visura camerale per rendersene conto), ma necessita che tutti gli attori siano coinvolti in prima persona, elemento indispensabile per rendere stabile e perpetuo nel tempo il sistema.
Gianfranco Guarino
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/15/2009
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