Portualità ancora...in alto mare

Portualità ancora...in alto mare Lipari- “Attendiamo l’udienza del prossimo 9 febbraio nel corso della quale il giudice dovrà pronunciarsi circa la nostra richiesta di dissequestro del terzo ed l’ultimo dei tre cassoni di Marina Corta, posti sotto sequestro a giugno del 2008, esattamente il 7 giugno”. Questo quando ci ha dichiarato l’ingegnere Eugenio Feraco , dell’Impresa Scuttari , realizzatrice dell’opera. I carabinieri, come si ricorderà , sequestrarono il cantiere , chiedendo la contestuale interruzione dei lavori. Il tutto perché nella sabbia che si stava nel frattempo prelevando a Sottomonastero, per il riempimento ed affondamento dei tre cassoni, e dove nei giorni precedenti erano stati rinvenuti diversi reperti archeologici del vecchio porto romano, si potevano essere mischiate parti degli stessi reperti archeologici, o, addirittura anche qualche reperto intero. Da allora, si interruppero due importanti opere: quella della messa in sicurezza di Marina Corta, con il sequestro dei cassoni, ma anche quella di Sottomonastero , sempre con l’apposizione di 5 cassoni nell’ambito della messa in sicurezza. Le vicende pur essendo legate , sono comunque differenti. Se per Marina Corta, infatti, l’Impresa Scuttari , ha ottenuto, nei mesi scorsi, il dissequestro dei primi due cassoni, dopo aver inoltrato istanza alla Procura attraverso i propri legali, deve comunque attendere, per riprendere l’opera portuale il dissequestro dell’ultimo cassone. Discorso a parte è quello per Sottomonastero, dove invece si deve procedere ad una variante al progetto originale . Variante che dovrà essere concordata nei minimi dettagli con la Soprintendenza del mare, che dovrà dettate modalità e vincoli per la disposizione dei 5 cassoni che andranno a formare il dente di prolungamento del molo. Da ricordare, inoltre, che dei 5 cassoni, due si trovano “parcheggiati” semi affondati nei di Marina Corta, mentre gli altri tre, per gentile concessione del bacino di costruzione di Oristano, sono ancora in Sardegna. “E’ nostro interesse terminare al più presto queste opere- ha affermato l’ing. Scuttari- lo dimostra il fatto che per accelerare i tempi , siamo stati noi , come impresa incaricando i nostri legali a presentare istanza di dissequestro, altrimenti anche i primi due cassoni avrebbero ancora i sigilli”. Quel che è certo è che Lipari , oggi, si ritrova con due importanti opere portuali incomplete e con un altra estate alle porte con gravi disagi e danni economici per gli operatori di Marina Corta. tizianamedda@virgilio.it

, a cura di Tiziana Medda

Data notizia: 1/30/2009

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