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Sono trapelate le prime informazioni incluse nell'ordinanza del gip di Velletri (Roma) che ha chiesto disposto l'arresto per Giampaolo Angelucci, conosciuto come il "re della sanità", e ha chiesto i domiciliari per il parlamentare Antonio Angelucci, deputato del Pdl e patron della Tosinvest. Padre e figlio sono ora accusati di aver pianificato una maxi truffa da oltre 170 milioni di euro ai danni del sistema sanitario regionale.Nelle sue pagine sarebbe descritto un intreccio complesso di favori, vantaggi e regalie, includendo contatti trasversali con politici e ministri, registrato dalle intercettazioni di telefonate e sms. Tra le intercettazioni c'è anche quella tra il parlamentare e la moglie in cui spiega che, subuto dopo un sopralluogo effettuato dai Nas in una sua clinica a Velletri, sarebbe andato dall'allora ministro della Sanità, Livia Turco. Subito la replica dell'ex ministro che ha spiegato: "Quando Antonio Angelucci mi disse che, secondo lui, i Nas stavano esagerando con i controlli, chiamai il comandante dei Nas che mi disse: ministro, stia tranquilla, i nostri stanno operando in maniera scrupolosa. Io gli risposi: allora andate avanti". Sulla vicenda la Turco si dice "incazzata nera" e aggiunge "abbiamo talmente foraggiato Angelucci, che alla fine si è candidato con Berlusconi".Ma i contatti della lobby con la politica non si limitano a questo: secondo il gip sarebbero trasversali, bipartisan. E bipartisan sarebbe stata la generosità degli Angelucci, che elargivano a piene mani biglietti gratis per le partite di calcio ad esponenti politici che spesso venivano ospitati a bordo di elicotteri e yacht della famiglia per passaggi alle isole Eolie. Secondo il gip, "gli Angelucci e la Tosinvest svolgano un'attività di pubbliche relazioni rivolgendo una particolare attenzione ai propri referenti istituzionali". Tra questi, per esempio, ci sono i biglietti per le partite di calcio allo stadio Olimpico per i posti più costosi da distribuire a dirigenti di alcuni ministeri e della Regione Lazio.
Un'altra accusa riguarderebbe l'uso dei giornali di Antonio Angelucci, Libero e il Riformista, per consolidare i rapporti lobbistici. E' stata mmediata la risposta del parlamentare che ha tenuto a lasciar ben chiaro: "I miei giornali sono liberi, realizzati da giornalisti liberi". E comunque, puntualizza il manager, "le accuse mosse nei miei confronti sono assolutamente prive di fondamento".
Sulla vicenda ha parlato anche il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, dopo la riunione odierna con i dg delle Asl, per uno dei quali, Luciano Minghiacchi, la magistratura ha disposto l'obbligo di dimora, e delle aziende ospedaliere.
Marrazzo rinnova "la massima fiducia nell'operato della magistratura e dei Nas" e ribadisce che la strada intrapresa dal suo governo è "strada di trasparenza" annunciando che a fine mese sarà valutato il lavoro dei direttori generali delle aziende sanitarie per verificare quali controlli abbiano fatto.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/6/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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