Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari- La risorsa naturale dell'isola, la pomice, si spreca mentre le spiagge vengono sempre più divorate dal mare: Altro che turismo sostenibile. Lipari, senza seri interventi, rischia di perdere perché il processo è inarrestabile da anni, le particolarità delle sue coste. Che peccato assistere, tra il torrente Calandra e l'omonima spiaggia di Canneto, in uno degli inverni più piovosi che si ricordi, a tonnellate e tonnellate di sabbia di pomice, trascinate dall'erosione dell'acqua, finire in mare senza alcuna forma di tutela ai fini di un tanto necessario quanto efficace intervento di ripascimento dell'arenile!
Di questo come di altri. La sabbia, infatti, in mare ci finisce ma non vi permane perchè viene risucchiata dal moto ondoso. Eppure la vasca di contenimento della pomice erosa dalle piogge c'è a monte del torrente. È stata finanziata dallo stato con circa due milioni di euro ma dallo scorso ottobre, dopo un' estate arida e con le prime piogge autunnali, si è subito riempita. Di conseguenza ha conservato 3600 metri cubi di sabbia (tanti ne può contenere) ma chissà, per non essere stata svuotata periodicamente, quanti ne ha persi negli ultimi quattro mesi. Senza i normali interventi di manutenzione quella vasca, lo sanno tutti, è perfettamente inutile così come inutile, a proposito di torrenti in piena che sfociano nelle zone urbane, è la piccola e stracolma vasca di località Monte i cui deprecabili effetti sono ben visibili ogni volta che piove in via Roma. Per tornare al torrente di Calandra il dirigente comunale Nico Russo sta predisponendo in questo periodo l'iter per la già annunciata trattativa privata da otto mila euro per il parziale svuotamento della struttura di accumulo. Rappresenterebbe già qualcosa. La sabbia che sarà prelevata dovrà essere depositata nella sottostante spiagga di Calandra, come di concerto con l'assessorato regionale al Territorio e Ambiente. Ma per restarvi dovrà essere depositata in dei punti ben precisi del litorale per consentire alle maree di spingerla verso riva e non di risucchiarla per disseminarla per i fondali. Che si cerchi di non "legalizzare" uno spreco. Del resto potrebbe essere già uno spreco impiegare quegli 8000 euro per pagare, per il lavoro di parziale svuotamento della vasca, una ditta del posto. Ci sono, infatti, sempre a disposizione del Comune di Lipari, gli ex operai della Pumex che – in attesa di trovare quella sistemazione promessa anche alle ultime "Regionali" – unitamente a quelli del Comune potrebbero svolgere tale intervento.
Sulla vasca un'ultima considerazione: è di nuova costruzione, ma presto potrebbe diventare... vecchia. L'acqua piovana, infatti, non demolisce lentamente soltanto i sovrastanti pendii ma anche le recinzioni della struttura dal momento che filtra in esse. Infine un aspetto di non secondaria importanza: occorre pensare agli abitanti che risiedono lungo il tratto finale del torrente, stanchi – per non dire esasperati – dal ritrovarsi ogni volta che piove, sabbia ed acqua dentro le loro case.
Quello che sorprende, e per questo gli abitanti sono ancora più esasperati, è l'assoluto silenzio del mondo politico locale. Infatti al Comune non è stata presentata alcuna interrogazione, nè è stato richiesto un intervento agli amministratori. Ma adesso la situazione ha superato il livello di sopportazione e dunque non sarebbe una sorpresa se il malumore della gente sfociasse in una protesta plateale.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/13/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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