Lipari, a fuoco due auto e un'ape car

Lipari, a fuoco due auto e un'ape car Lipari- Una motoape ed un utilitaria, una Fiat Punto, incendiate a Pignataro, a pochi metri dall’ingresso al porto. E’ il bilancio di un rogo, sul quale indagano gli inquirenti, sviluppatosi attorno alle 22.30 di ieri sera , che non si esclude potrebbe essere di natura dolosa. Le fiamme hanno dapprima investito la motoape, di proprietà di un pescatore di Lipari, e successivamente hanno interessato, vista la vicinanza, anche la parte posteriore dell’auto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme e cercato di salvare i due mezzi. Anche l’utilitaria , che si trovava parcheggiata a pochi metri dall’Ape Car, è di proprietà di un pescatore. Sull’accaduto, comunque, sono in corso le indagini. Ma i vigili del fuoco, ieri sono stati particolarmente impegnati. In mattinata, infatti, sono intervenuti su un altro rogo, del quale al momento invece si esclude il dolo, nel garage di una palazzina, sita in pieno centro , in via Torrente Cappuccini. A prendere fuoco l’auto, una Fiat Seicento di una giovane, Chiara Castrogiovanni, residente nella stessa palazzina. Le fiamme hanno divorato l’auto della ragazza, mentre altre vetture, che si trovavano posteggiate nello stesso garage, sono state leggermente sfiorate dalle fiamme riportando lievi danni. A richiamare l’attenzione sul rogo la densa colonna di fumo nero che si è elevata , investendo gli appartamenti soprastanti il garage, e costringendo gli inquilini a lasciare, anche per precauzione, le proprie case. Intervenuta immediatamente la squadra dei pompieri, guidata da Marcello Villari, le fiamme sono state subito domate, e non sono stati riscontrati danni alla struttura condominiale. Solo le pareti annerite dal denso fumo. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Lipari, e gli agenti della Polizia Municipale, che hanno dirottato, per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento, il traffico nelle vie parallele. Il rogo, stando alle prime valutazioni ancora in corso, sarebbe scaturito da un corto circuito.

, a cura di Tiziana Medda