Gazzetta del Sud
Giuseppe Puglisi
Il patrimonio culturale, naturale e paesaggistico della Provincia di Messina non ha bisogno di essere promosso e valorizzato. Almeno stando alla deliberazione n. 372 della giunta regionale adottata nella seduta del 29 dicembre 2008 ("rivelata" nella riunione di giovedì dei sindaci della Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani) relativa al "Programma Operativo Interregionale" (POIn) sugli "attuatori culturali, naturali e turismo" in cui, su suggerimento dell'assessorato al turismo (retto daTitti Bufardeci), vengono individuati gli scenari del Poin 2007/2013 in Sicilia per promuovere e sostenere lo sviluppo socio economico nella Regione. Dal dossier si ricava che sono state individuate tre macro aree di intervento da cui viene clamorosamente esclusa la provincia di Messina, tranne le Isole Eolie perchè dichiarate dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità". Una esclusione che è uno schiaffo alla nostra Provincia che viene esclusa, stando a questa delibera che ci auguriamo la deputazione parlamentare messinese vorrà attenzionare, dalla ripartizione dei fondi europei previsti per questa misura: 280 milioni di euro che saranno spesi nelle province di Catania, Ragusa, Siracusa, Enna, Caltanissetta, Agrigento, Trapani, Palermo: otto sulle nove siciliane. L'esclusa? Ovviamente Messina, la cenerentola che nella giunta regionale non ha rappresentanti, e ne paga pegno. Tanto per capire di quello che stiamo parlando e dello scippo che potrebbe essere attuato ai danni della provincia di Messina (ci vogliamo augurare che ancora ci sia qualcosa da salvare ) riportiamo il dispositivo della deliberazione che in calce reca la firma del presidente della Regione Raffaele Lombardo ma che è stata proposta dall'assessorato al turismo. «Vista la nota con la quale l'assessorato del turismo delle comunicazioni e dei trasporti trasmette un documento contenente stralcio delle prospettazioni inerenti il POIn 2007/2013 in Sicilia al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo socio economico nella Regione attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, considerato che l'assessore al turismo a seguito dell'attività di coordinamento realizzato dal Dipartimento regionale programmazione con i dipartimenti regionali del turismo, si è giunti anche con il supporto della Task Force Rete Ecologica, ad elaborare un dossier di analisi degli scenari del POIn, predisposto dal dipartimento regionale territorio ed ambiente, nel quale sono state individuate alcune macro aree sulle quali focalizzare i poli e le reti oggetto dei futuri interventi di sviluppo, in ragione della sussistenza di attrattori culturali, naturali e di strutture turistico – ricettive e di accesso, verificata la rispondenza e coerenza delle macro aree, ritenuto di apprezzare il documento, si delibera di apprezzare il documento recante l'analisi degli scenari del POIn in Sicilia».
L'idea di base e quella di poter sviluppare e potenziare l'offerta turistica siciliana nelle tre macro aree migliorando ed incentivando l'offerta turistica anche con la destagionalizzazione e la diversificazione. Le macro aree individuate sono state denominate "Sud-Orientale", "Centro – Meridionale" e "Nord-Occidentale". E siccome come allegato "A" c'è il disegno, non si può sbagliare: Messina, la sua provincia, le sue due riviere, non esistono. Sarà che si sia sviluppata per conto suo, alla faccia degli invidiosi?
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/25/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!