PALERMO – “Le affermazioni dell’on. Lo Giudice sono destituite di fondamento ed estremamente gravi perché rischiano di creare allarmi ingiustificati. In nessuna direttiva rivolta alle aziende sanitarie si parla di un taglio indiscriminato del 10% per l’acquisto dei prodotti farmaceutici. Credo sia doveroso documentarsi prima di rilasciare certe dichiarazioni, specialmente quando si riferiscono ad argomenti delicati come il diritto alla salute”.
L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, interviene dopo il comunicato diffuso ieri dall’on. Lo Giudice. Il vicepresidente della commissione sanità dell’Ars fra l’altro ha sostenuto che “i tagli alla spesa sanitaria rischiano di avere effetti devastanti per i malati oncologici” e “di negare, di fatto, il diritto alla salute”, citando il caso di un’azienda sanitaria siciliana – senza specificare quale – che avrebbe paventato la possibilità di non accogliere nuovi pazienti oncologici in caso di sforamento del budget assegnato. “La direttiva assessoriale n. 4293 del 17 aprile del 2009, citata dall’on. Lo Giudice – ha proseguito l’assessore - richiama il decreto assessoriale 0705/09 con il quale si forniscono le indicazioni a cui le Aziende devono attenersi per garantire, in questa delicata fase di transizione, il puntuale rispetto dei limiti di spesa programmati per il 2009. Il comma che riguarda gli obiettivi di contenimento dei costi farmaceutici non parla di riduzione indiscriminata del 10% ma richiama semmai precisi obiettivi finanziari, già individuati in precedenza, che hanno l’obiettivo di riallineare i costi ai parametri fissati a livello nazionale. Tali obiettivi sono stati opportunamente calibrati per ciascuna Azienda, rimandando a fasi successive eventuali valutazioni di specifiche e motivate esigenze locali, da condividere con questo assessorato, proprio per evitare riduzioni incontrollate che non darebbero adeguate risposte di salute”.
“Non è accettabile dunque - ha concluso Russo - la volontà di attribuire alla direttiva un carattere pericolosamente generico, tale da indurre errori di interpretazione da parte dei manager delle aziende e arrivare addirittura a negare il legittimo diritto alla salute”.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/6/2009
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