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(ignazio panzica) Quasi tutti i deputati regionali sono distratti dall’angosciosa domanda di cosa accadrà il 13 maggio al Consiglio di Giustizia Amministrativa, quando è prevista l’udienza finale sul ricorso di Rita Borsellino contro la validità delle ultime elezioni regionali. Abbiamo scritto CGA, perché il TAR, in primo grado, questo ricorso lo aveva già dichiarato inammissibile, per un vizio di forma, poi a sua volta cassato dal CGA. Sono coinvolti un congruo numero di deputati, tali da fare traballare la stessa Assemblea. Rita Borsellino, firmataria di un ricorso asserisce che le elezioni regionali vanno annullate, perché si è distorta la volontà popolare, per colpa della ex senatrice Bono Parrino. Che sarebbe risultata candidata in due diverse liste. Per cui, i contro interessati al ricorso - quasi tutti i deputati regionali attualmente risultanti eletti – hanno dovuto prendersi un avvocato e presentarsi a resistere in giudizio. Si è tenuta, giovedì mattina, una insolita riunione di deputati regionali, della maggioranza e dell’opposizione, con l’intero collegio di difesa. La star della riunione è stato, in teleconferenza da Roma, il Prof. Giovanni Pitruzzella , il costituzionalista che difende oltre una decina di onorevoli, da Leontini a Speziale, per capirci. “Non vi è il rischio di alcun vizio della genuina espressione della volontà popolare – ha spiegato Pitruzzella – perché se è vero che la Bono Parrino ha firmato due accettazioni di candidatura, è altrettanto vero che è andata in lista solo con un partito, quindi il fondamento del ricorso è pretestuoso ed inammissibile, esattamente come ha già detto il TAR. Tranquilli tutti : l’ARS non verrà sciolta per via giudiziaria”. Gli fa eco il Prof. Gaetano Armao, avvocato difensore di un altro gruppo di deputati regionali: “Se è vero che il CGA nella sua pronuncia preliminare ha rimosso l’inammissibilità formale rilevata dal TAR, è altresì vero che si è riservato di esaminarne altre, tra quelle sollevate dal collegio di difesa. Che sono tante.”.
Fatto sta, che la complessità giuridica della materia ha armato una spada di Damocle sulla testa dell’intero Parlamento siciliano. E comunque, la vicenda rappresenta un ulteriore elemento di cui tenere conto nelle dinamiche politiche. E un altro dato di instabilità per i deputati regionali chiamati a schierarsi nella battaglia elettorale per le europee.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/8/2009
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