Abbandoni elettorali

siciliainformazioni.com Si rischia di far torto a chi, magari, ha maturato davanti all’immagine della Madonna dell’Addolorata, dopo un atto di contrizione, la sua decisione di lasciare il partito nel quale ha militato e soprattutto, grazie al quale è stato candidato ed eletto, ma questo ragionamento sui passaggi di campo alla vigilia di un turno elettorale vale la pena di farlo comunque, magari senza alcun riferimento a chicchessia.La domanda che ci poniamo, e crediamo di non essere i soli a porsela, è perché mai i pentimenti, i trasferimenti, le emigrazioni diventano tragicamente urgenti, al punto di esplodere alla vigilia del voto? Quale sindrome costringe il leader, il deputato, il consigliere comunale o provinciale a lasciare la casacca con la quale ha giocato la partita della vita nei giorni in cui gli elettori meditano la scelta da fare alle urne? Perché non riesce loro di attendere una ventina di giorni, o trenta, anche quaranta, prima di fare sapere rumorosamente al popolo che hanno maturato la decisione di cambiare partito o di allontanarsi dal partito o gruppo parlamentare nel quale si erano iscritti? Se lo facessero dopo le elezioni che cosa succederebbe? L’incontinenza, per quanto ne sappiamo, è un problema soprattutto fisico che colpisce i malati di prostata e non i pentiti politici. Dando per scontata, dunque, la buona fede e plausibili le ragioni dell’emigrazione politica, resta da spiegare con le motivazioni giuste l’urgenza. Non è problema da poco, perché i giorni che precedono le elezioni sono i più sensibili sul piano, per così dire, comunicazionale. Una cosa è far sapere che si lascia un partito in un giorno qualsiasi dell’anno ed un’altra che ciò avviene alla vigilia delle urne, quando la comunicazione provoca svantaggio alla parte politica cui si è fino al giorno prima appartenuti. Se non si riesce a spiegare l’urgenza, il sospetto che sia questo l’obiettivo da raggiungere è assai forte. Ed esso lascia supporre che vi sia quindi un interesse specifico a determinare questo svantaggio, magari per conto del partito, schieramento, coalizione, personaggio politico che ha auspicato il “pentimento”. Seguendo questo ragionamento, bisogna ricorrere ad una metafora sindacale per capire meglio ciò che accade: i lavoratori del trasporto pubblico incrociano le braccia nei giorni in cui l’azienda ha più passeggeri e cioè durante le festività o nella buona stagione. Bene, i trasferimenti della vigilia elettorale sembrano percorrere queste tattiche sindacali. Con una particolarità: il sindacato e gli scioperanti minacciano l’astensione o l’inasprimento della vertenza allo scopo di ottenere di più grazie ad una deterrenza più forte, ma non pensano affatto di andarsene, anzi vogliono restare magari con un salario migliore. Gli uomini politici – donne ce ne sono così poche che non capita mai di segnalare “trasferimenti” femminili – hanno questo di diverso, che se ne vanno, sbattendo la porta, dopo una delusione senza “trattare” l’abbandono. Un motivo c’è: se lo facessero in prossimità del trasferimento offrirebbero al partito dal quale si allontanano, uno strumento di critica formidabile. Insomma, gli verrebbe rimproverata una motivazione affatto nobile. Quindi l’interlocutore della vigilia abita il luogo dell’approdo e non quello della partenza. Che non ci siano valori forti a cementare l’appartenenza ai partiti questo l’hanno capito anche i bambini che vanno alla scuola materna, e se ci fosse ancora qualche dubbio ci hanno pensato nei giorni scorsi a togliercelo, quando in apertura della campagna elettorale esponenti dell’Udc hanno annunciato ad una platea sterminata di simpatizzanti di essersi assunti un impegno, “rubare” personaggi importanti al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo. E per testimoniare di stare facendo sul serio, hanno riferito che già quattro acquisti erano stati portati a buon fine con l’aiuto di un senatore della repubblica. E questo annuncio non solo non ha suscitato alcuna riprovazione ma ha strappato applausi a scena aperta. Ci domandiamo che cosa si possa pretendere dai nostri ragazzi e dai giovani che si avvicinano alla politica, quando si offrono modelli di comportamento siffatti? Non c’è nessuno torto, anche il più grave, che possa giustificare l’annuncio pubblico della compravendita di uomini politici come si fosse il mercato delle vacche. Ci lamentiamo che nello sport professionistico la compravendita faccia parte del “gioco”, ma almeno nello sport tutto avviene in modo trasparente: chi indossa la casacca nuova, la società che vende e quella che acquista comunicano prezzi e condizioni (in qualche misura), nessuno proclama di avere lasciato la società alla quale ha appartenuto a causa di una crisi esistenziale, politica o chissà che. E’ un problema di soldi e basta. Non c’è l’ipocrisia che si riscontra nella politica, dove dovrebbero prevalere le idee, i progetti, gli obiettivi, il bene comune. Scrivendo queste cose, lo confessiamo, arrossiamo. Non di vergogna, ma per pudore. Ci sembra di comportarci come quei ragazzi che a scuola prendevano dieci in condotta e non volevano che si sapesse in giro.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/16/2009

Condividi questo articolo

 


Potrebbero interessarti...



Vetrina immobiliare

Rudere Tivoli Quattropani Lipari
Casa eoliana San Leonardo Lipari Casa eoliana San Leonardo Lipari
450.000
Casa padronale Lipari Pianoconte Casa padronale Lipari Pianoconte
400.000
Fabbricato diviso in quattro appartamenti Fabbricato diviso in quattro appartamenti
480.000
Struttura turistica Lipari Struttura turistica Lipari
590.000

Notizie e interviste dalla Capitale

dalla nostra Daniela Bruzzone

Le ricette

Tozzètti by Giovanna V. Catalàno

Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!

Eolie Islands

Instagram #vulcanoconsult