Gazzetta del Sud
MESSINA- Raffaele Lombardo determinato conferma che andrà avanti, senza indietreggiare di un millimetro. Anche ieri mattina nell'incontro dell'Mpa alla Fiera di Messina, difende le scelte fatte e dice che non ci sarà più posto in giunta per "nessuno riconducibile a politiche dello sfascio". Poi una serie di stoccate: «Non mi farò intimidire dai tentativi ridicoli di procedere con proposte di legge sulla "sfiducia costruttiva" che stravolgerebbero principi riaffermati sull'inscindibilità del destino dell'assemblea regionale da quello del presidente eletto direttamente dal popolo. Il disegno di legge costituzionale presentato per la modifica dello statuto siciliano è una cosa che non sta né in cielo né in terra, sono sicuro che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla fine non lo promulgherà. È un'intimidazione per dar forza alle loro truppe. Se vogliono continuare su questa strada delle intimidazioni, facciano pure, così mi faranno raggiungere la maggioranza assoluta perché le porte del Mpa sono aperte per tutti». Sono aperte ancora anche al Pdl mentre alza il tiro annunciando che agli assessori "sospesi dal partito" Titti Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile saranno potenziate le deleghe, con incarichi più forti e impegnativi. Ma non lo farà oggi, nella conferenza in cui illustrerà i quattro-cinque punti caratterizzanti del suo programma «ispirato a logiche irrinunciabili di innovazione, rigore finanziario, legalità, sviluppo, principi contro cui non ci sarà più chi remerà contro».
Presentato dal deputato regionale Fortunato Romano che ha aperto l'incontro insieme con il candidato alle Europee Carmelo Lo Monte, Lombardo ha elencato una serie di azioni del suo governo per poi annunciare che lo stesso rigore della riforma sanitaria intende seguire in Agricoltura (spesso caratterizzata da contributi a pioggia) e nella Formazione professionale (area di risorse cospicue finora impiegate improduttivamente e con sistemi utili ai formatori, non certo al mondo dell'impresa e a all'occupazione) entrambe deleghe che ha riservato a sé nel suo nuovo governo-bis. Temi ripresi nel pomeriggio a Scicli, Pozzallo, Scoglitti, Caltagirone, Gela. Lombardo parla di "errori altrui" alla base della crisi, cominciati con lo sbarramento del 4% alle Europee, legge ritenuta iniqua e imposta per danneggiare l'Mpa che si affaccia sullo scenario nazionale presentando candidati ovunque, con il coinvolgimento anche di nostri conterranei emigrati al nord che hanno sposato subito la causa autonomistica, offrendosi nella competizione come candidati da Padova a Treviso, da Bologna, Brescia a Milano.
E allora più che alle Europee, capaci di mandare a Bruxelles qualche parlamentare che si perderà nei grandi numeri del Ppe, del Pse o dell'Alde (le tre formazioni in Europa), Lombardo guarda alle elezioni regionali del prossimo anno: «Pur nelle difficoltà di un sistema informativo che tende a oscurarci. In questa tornata ci ha riservato un'apparizione martedì scorso a Ballarò, dove peraltro sono stato chiamato a esprimermi su un tema che non mi appassiona (caso Noemi) e un'altra "A porta a porta"; per il resto le grandi reti tv ci hanno ignorato. Siamo stati costretti a minacciare un'azione di risarcimento e un ricorso al Garante per farci sentire». Lombardo ha accennato anche all'assenza per la seconda volta di un assessore messinese nella sua giunta: «È giusto che Messina sia rappresentata. Può darsi che si verifichi già con le deleghe ancora da coprire».
Il richiamo del governatore siciliano al Capo dello Stato non è piaciuto però al capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, autore della proposta sulla "sfiducia costruttiva": «Dispiace che Lombardo chiami in causa il Capo dello Stato. La proposta di legge del Pdl di modifica dello Statuto siciliano seguirà un iter rapido e conforme al rango della norma. Lombardo fa propaganda per il 4% – aggiunge – e quindi dice qualsiasi cosa. Non può essere incostituzionale una proposta che seguirà l'iter delle modifiche della Costituzione, con doppia lettura. Lombardo lo sa bene, ma è in affanno per un quorum che non raggiunge. La verità è che il trasformismo è un vecchio vizio. Rispetti la maggioranza che lo ha eletto ed eviti affermazioni e comportamenti fuori luogo. Noi comunque andremo avanti».
Per il sen. Giovani Pistorio (Mpa) si tratta di "una norma chiaramente disegnata su misura per il presidente Lombardo" altrimenti se fosse una nuova linea del Pdl in materia di elezione diretta dei presidenti dovrebbe riguardare tutte le regioni altrimenti si inserisce indubbiamente sulla scia delle norme "ad personam", in questo caso "contra personam". Si va avanti quindi senza esclusione di colpi e anche la raccolta in corso di firme di protesta contro la sospensione dei tre assessori Pdl è un segnale di lotta politica che tende a esasperarsi. Domani a Catania i coordinatori nazionali proveranno a riprendere le fila di questo scontro. Ma ieri ad Agrigento il leader della "ribellione" Gianfranco Micciché ha chiesto che sia lo stesso premier Berlusconi a interessarsi e se non può, che invii una persona di sua fiducia non riconoscendo questa "terzietà" ai tre coordinatori nazionali e ai due regionali. Il tutto alla vigilia della seduta in programma giovedì all'Ars dove la maggioranza del Pdl e l'Udc dovrebbero votare una mozione di censura al governo. L'Mpa non vi parteciperà e probabilmente farà lo stesso il Pd che comunque deciderà la sua linea mercoledì. Le prove muscolari di forza si consumano anche sul terreno della "campagna acquisti" e l'ultimo passaggio vede protagonista il sindaco di Cefalù, Pippo Guercio, eletto come espressione dell'assessore Antonello Antinoro ma da tempo allontanatosi dall'Udc e ora approdato all'Mpa.(ma. cav.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 6/1/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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