Lipari- " Non realizzeremo ecomostri ma strutture volte ad agevolare il diritto alla mobilità dei residenti, spesso isolati nella stagione invernale, a rilanciare il turismo e a dare occupazione, nel rispetto del territorio e delle sue caratteristiche. Sulla nuova portualità di Lipari è stata fatta ad arte tanta disinformazione ma la verità è che non c'è ancora un progetto esecutivo. Voglio, quindi, ricordare che qualsiasi eleborato dovrà preliminarmente passare al vaglio degli organi competenti che dovranno dire se tali strutture potranno essere realizzate o meno ". Più chiaro di così non poteva essere l'assessore al turismo del comune di Lipari, avv. Giovanni Maggiore, nel corso del suo intervento, alla quinta conferenza nazionale dei siti italiani iscritti alla lista del patrimonio mondiale Unesco, svoltasi a Firenze. Un prestigioso appuntamento - confronto sulla gestione e sulle problematiche dei 41 siti italiani alla presenza tra gli altri anche del vicepremier Francesco Rutelli nel corso del quale è stato ribadito come la tutela del patrimonio paesaggistico di un territorio non possa essere gestita da un solo livello istituzionale. Ma che è necessario trovare un canale solido e stabile di cooperazione tra Regione, enti locali, stato e organismi internazionali a suggello di un grande patto di collaborazione. Quella collaborazione, necessaria a tutti i livelli, in assenza della quale, ad esempio, si è registrata dopo un calvario di quattro anni la fine dell'industria pomicifera di Lipari senza un piano di riconversione delle aree. L'assessore Maggiore si è anche soffermato sulla campagna mediatica negativa che ha inevitabilmente coinvolto sulla questione l'amministrazione comunale di Lipari: " Nella recente conferenza generale dell'Unesco tenutasi in Nuova Zelanda - ha detto l'amministratore- si è parlato di ecomostri progettati per l'isola di Lipari e di disastro ambientale, questioni che, ovviamente, hanno generato infondate preoccupazioni sul sito eoliano. Accuse esternate da più parti per tentare di contrapporci ad ogni costo all'Unesco affinchè la stessa Unesco intimasse con dei diktat il da farsi sul nostro territorio". A Firenze, sindaci e amministratori dei comuni siti Unesco sono stati, comunque, tutti concordi sul no alla mummificazione dei loro patrimoni chiedendo strategie e soprattutto risorse, per una concreta tutela e valorizzazione di questi gioielli.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/18/2007
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