Ginostra molo al buio

Lipari-Hanno chiesto al sindaco di volerli autorizzare , con apposita ordinanza , a provvedere a riempire, con sacchi di cemento, la caverna scavata dal mare sotto il muraglione del pontile, che rischia di afflosciarsi da un momento all’altro, insieme ai respingenti. Una richiesta , ancora una volta, provocatoria, che porta la firma del ginostrese Riccardo Lo Schiavo, al quale non va proprio giù il fatto che il pontile, sudato ed atteso per oltre 30 anni, possa scomparire letteralmente mangiato dai marosi, che mai come quest’anno stanno interessando la frazione di Stromboli. Nell’ennesima nota indirizzata al sindaco e per conoscenza al capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, Lo Schiavo ha rinnovato la sua rabbia per lo stato di inerzia che da oltre nove mesi interessa la questione. Ha, quindi, nuovamente lamentato al sindaco di continuare a promettere un intervento tampone, con la collocazione di alcuni pontoni di massi, che in realtà a distanza di mesi non è mai arrivato. Lo Schiavo ha quindi provocatoriamente annunciato che , insieme ad un gruppo di ginostresi ed alle rispettive compagne, è stata avviata una colletta per poter pagare un autotrasportatore disponibile a far arrivare a Ginostra , alcune pedane di cemento con il quale cercare di porre un rimedio , seppur momentaneo, alla drammatica situazione. È questo sicuramente un problema serio da affrontare, ma ancor peggio le ultime notizie che arrivano proprio da Ginostra, dove in serata l’aliscafo della Siremar non ha potuto ormeggiare. La ragione, ufficiale è stata la risacca, ma in realtà seppur non ci fosse stata, non si sarebbe potuto attraccare a causa della totale mancanza di luci al pontile. Un fatto che anche la nostra emittente aveva denunciato tempo fa. Il mancato funzionamento dell’illuminazione è stato regolarmente segnalato dal capo-gruppo ormeggiatori e battellieri delle isole Eolie, Giuseppe Messina, con nota inviata alla locale Capitaneria di porto, ed informato a suo tempo dal capo-squadra , Vincenzo Merlino. In pratica i 2 fari che illuminano l’ambito portuale durante le fasi di attracco, e si accendono alle 10.00 per problemi tencici si spengono dopo circa mezz’ora, mentre i 2 fari di posizione o segnalazione, uno verde ed uno rosso, alimentati attraverso piccole cellule collegate ciascuna ad un pannello autonomo, che dovrebbero accendersi non appena cala c’è il buio sempre per problemi tecnici non funzionano. Fatto sta che il molo, è completamente al buio e non è dunque neppure segnalato in caso qualche navigante si trovasse nei paraggi in difficoltà , con il rischio di finirci a sbattere.

, a cura di Tiziana Medda

Data notizia: 12/19/2007

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