Lettera di Rosaria Corda a Pietro Lo Cascio :
Carissimo Pietro, ho letto le tua breve, incisiva e simpaticamente ironica precisazione su quanto è accaduto in quel dell’alba del 31 u.s, e se ho deciso di risponderti è solo perché sono sicura della lettura altrettanto ironica e divertente che ne farai. Sono altrettanto certa del fatto che probabilmente non ti sei reso conto dell’immane tragedia che si stava consumando a danno di più di uno dei colleghi consiglieri, immediatamente dopo l’approvazione del Bilancio, e che forse solo con la tempestiva decisione di sciogliere la seduta, non si è abbattuta su di noi tutti, con chissà quali conseguenze. Se non ricordo male, infatti, già sulla discussione dell’ultimo emendamento, si erano manifestati sintomi di disagio, quando un collega esplose in una “strana sentenza”, e al grido di “VERGOGNATEVI”, rivolto soprattutto in direzione della sottoscritta e del collega Mirabito, lasciava immediatamente l’aula. Strano per uno come lui che normalmente osserva un atteggiamento pacato e da cristiano verace. Calo di zuccheri o provvidenziale comportamento imitatorio di uno di quegli innocui animaletti roditori, che non manca mai di nominare da mesi, ad ogni seduta del Consiglio? (A proposito li proponiamo come mascotte?). Propendo senz’altro, ottimista come sono, per la prima soluzione; altrimenti proprio non si capirebbe di cosa ci si doveva vergognare. Forse di avere concesso un contributo, esattamente il doppio di quello proposto dall’emendamento in questione, all’AVIS per l’acquisto di una nuova autovettura? O di aver avuto l’ardore di anticiparlo? Cerca di darti una risposta, che io ci rinuncio.Anzi, spero di dovermi “VERGOGNARE” tante altre volte per queste cose. E non piuttosto, per esempio, nel dover stare a sentire frasi offensive e lesive del ruolo e della dignità di funzionari e dirigenti, con spesso l’unica colpa di essere troppo “signori” per ribattere a dovere. Ma, tornando in argomento, la vera sensazione che qualcosa di “biologicamente” alieno stesse per succedere, la abbiamo avvertita circa due ore dopo il precedente episodio, cioè quando abbiamo dovuto constatare la più che evidente difficoltà motoria che, alla stregua di un virus, colpiva uno dopo l’altro i colleghi che si succedevano nella discussione. La spaventosa lentezza dell’esposizione, sillabando con estrema lentezza e il labiale contratto come di chi impara in modo anomalo a parlare; il proseguire strenuo del continuo trattare argomenti che nulla avevano a che fare con il punto all’ordine del giorno (una semplice presa d’atto che non necessitava neanche di una votazione), nonostante questo fosse stato oggetto di più di un chiarimento; per non parlare poi di quei suoni gutturali intraducibili che, ad un certo punto, prepotentemente uscivano dall’ugola notoriamente chiara e canterina di un altro dei nostri colleghi, che (forse per la prima volta nella storia del comune di Lipari), in un momento in cui ricopriva la carica super partes di Presidente del Consiglio, non riusciva a sentire una pur ripetuta e chiara mozione d’appello a leggi e regolamenti. Ebbene, questo evidente “stato confusionale” ha convinto “noi” della SCUDERIA a porre fine alla seduta. Chiaramente solo ed esclusivamente a beneficio di quei colleghi verso i quali si ravvisava il serio pericolo di una insufficiente ossigenazione cerebrale, con tutte le conseguenze del caso. Dirai, mica sei medico! Vero anche questo, ma di fronte a quanti, di volta in volta si improvvisano economisti, avvocati, professionisti del tutto, questo mi sembra il minimo. A tua e all’altrui contezza, si possono sempre risentire le registrazioni della seduta consigliare, perché è pure possibile che sia io quella che abbia risentito delle troppe ore di chiacchiere. E poi, ironico ed intelligente collega, diciamocelo con onestà, di quella SCUDERIA di cui scrivi, mi arrogo il pensare che in tanti vorrebbero in fondo farne parte. Quantomeno per la possibilità che, tra i tanti ronzini, prima o poi un Campione vero possa venirne fuori. In ultimo, è chiaro che resta immutato il personale impegno a discutere tutti i punti rimasti in coda all’odg, magari quando l’aria sarà più fresca e magari dopo un controllo medico preventivo, che attesti la sufficiente resistenza fisica e psichica di tutti, e che soprattutto fughi ogni maligno dubbio di far parte, mio malgrado, di un consesso che tanto civico e “civile” poi tanto non sia.
BUONA ESTATE
Ps. Che Manzoni mi perdoni.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/3/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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