PALERMO – Non ci saranno tagli negli organici degli insegnanti di sostegno in Sicilia. Grazie ad un accordo biennale, firmato dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e dall'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Nicola Leanza, saranno garantiti 1800 posti tra docenti e personale Ata che garantiranno il diritto allo studio dei ragazzi disabili e a rischio di marginalità sociale.“Siamo stati criticati ingiustamente – ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che assieme all'assessore Leanza e al dirigente generale del Dipartimento Pubblica istruzione, Patrizia Monterosso, ha presentato oggi a Palazzo d'Orleans i contenuti del protocollo siglato con il Ministero – ed invece, grazie al rapporto produttivo con il Governo e il ministro, il sostegno sarà assicurato agli studenti che ne hanno diritto”. Le risorse finanziarie, valide per i prossimi due anni, comprendono 10 milioni di euro a carico dello Stato sui fondi Pon Fesr 2007-2013 mentre la Regione ha messo in campo 40 milioni di euro del Por 2007-2013. “Abbiamo scongiurato – ha spiegato l'assessore Leanza - il taglio di 1500 docenti di sostegno e di 300 unità di personale ATA che sono a supporto. L'accordo prevede che le ore vengano ripartite in base alle reali esigenze della scuola e che siano rispettate le graduatorie, la valutazione del servizio prestato, i punteggi e ovviamente i contratti di lavoro. Siamo molto soddisfatti perché in appena quindici giorni siamo riusciti a tutelare le pari opportunità agli alunni disabili e a consentire a un'intera generazione di insegnanti di proseguire nel proprio prezioso lavoro. Un ruolo importante è stato offerto dai sindacati, che hanno agito da stimolo, ma devo ringraziare il ministro Gelmini per la sensibilità e la disponibilità nei confronti della scuola siciliana, la Commissione Cultura dell'Ars per l'attenzione riservata al problema e gli uffici del Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione che hanno lavorato con grande impegno”. Nel corso della conferenza stampa il presidente Lombardo e l'assessore Leanza hanno anche annunciato l'avvio dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale e presentato la legge sul diritto allo studio. “Il 18 settembre – continua Leanza – i percorsi partiranno puntuali, con certezze di risorse, e con l'attività di 28 enti, scelti con cura, per evitare iniziative di dubbio spessore professionale. Anche in questo caso ci avvarremo di un cofinanziamento dello Stato di 20 milioni di euro. Dopo la Lombardia, infatti, siamo la regione che ha ottenuto di più sotto il profilo finanziario perché siamo stati bravi a produrre i progetti migliori”. Complessivamente, nelle due tipologie A e B, la prima di 200 ore, l'altra di 1200, gli studenti impegnati saranno 34483 e 1691 i corsi atttivati.
“Gli enti – ha aggiunto il presidente Lombardo – sono stati selezionati con rigore, i ragazzi avranno finalmente la certezza di un percorso formativo e di una possibilità di scelta all'altezza della situazione”. La legge sul diritto allo studio, già approvata dalla Giunta, arriverà all'Ars a settembre. “Siamo gli unici tra le regioni italiane – ha sottolineato Leanza – a non esserci ancora dotati di uno strumento fondamentale per l'istruzione. Speriamo che, dopo il passaggio in commissione, l'Aula possa votarla entro dicembre. Si tratta di una legge condivisa dai sindacati e dal mondo della scuola e che ha l'obiettivo di garantire tutti e di razionalizzare tutte le competenze inserendole in un solo provvedimento”. “Particolare attenzione – ha aggiunto il presidente della Regione – vogliamo dare all'edilizia scolastica per la quale abbiamo già stanziato 25 milioni di euro. A questi si aggiungeranno quelli contenuti nel Fas per un importo complessivo di circa 150 milioni di euro”. Infine il presidente Lombardo ha voluto ricordare che il 15 maggio sarà celebrata l'Autonomia siciliana, una data inserita nel prossimo calendario scolastico. “Non dovrà essere solo una giornata di vacanza – ha concluso Lombardo – ma l'occasione per approfondire con confronti e dibattiti una realtà giuridica, istituzionale e storica, di cui purtroppo i siciliani spesso si dimenticano. Una recente indagine ha svelato che la percentuale dei giovani che conosce il reale valore dell'Autonomia è molto bassa, dobbiamo superare questa lacuna anche perché in vista del federalismo è necessario sfruttare questa risorsa e farla pesare nel confronto con le altre regioni italiane”.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/7/2009
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