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Slitta di una settimana la sentenza del processo a carico del Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. Qualche giorno fa qualcuno aveva rifatto i conti perché le arringhe degli avvocati difensori erano state anticipate, e ha perciò ritenuto che anche il verdetto potesse arrivare venerdi 11 gennaio. I conti senza l’oste, è il caso di dire. Il tribunale non ha fretta, e non deve averne. Si prende tutto il tempo che è necessario in questa fase così delicata. Non va dimenticato che il tribunale giudica il rappresentante delle istituzioni siciliane e che, inevitabilmente, la sentenza peserà sul destino del governo e dell’Assemblea regionale. Le nuove norme introdotte con la riforma costituzionale pretendono che quando il Presidente si dimette, l’Assemblea regionale si sciolga. Nel caso in cui il tribunale condanni Cuffaro, favoreggiamento della mafia, le dimissioni del Presidente della Regione sono certe, perché le ha anticipate lo stesso interessato, in caso contrario tutto come prima. E’ presumibile, a questo punto che l’attività d’Aula dell’Assemblea subisca ulteriori rinvii o, comunque, si limiti all’attività ispettiva. Il clima che si respira sia a Palazzo dei Normani quanto a Palazzo d’Orleans è teso. A questo punto si preferisce una conclusione della vicenda entro tempi brevi invece che la paralizzante attesa.
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, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/12/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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