Michele Merenda
SALINA – Nell’ambito della terza edizione del SalinaDocFest, festival internazionale del film-documentario aperto all’interazione con diversi aspetti della cultura eoliana, nella giornata di ieri è stata inaugurata nel comune di Malfa la sede ufficiale del Museo eoliano dell’Emigrazione. Quello di Salina è il primo in Sicilia ed è il prototipo dei sette musei che sono nati successivamente. Fa quindi parte della medesima rete museale e si è dimostrato subito un gioiello di cui andare fieri. Ospiti d’onore i fratelli Taviani e Giovanna (figlia di Vittorio Taviani), autrice del festival. «Oggi – ha dichiarato Marcello Sajia, direttore del museo di Salina –, dopo dieci anni di lavoro, abbiamo raggiunto il nostro punto di arrivo per la creazione del Museo eoliano dell’Emigrazione. Un’avventura iniziata nel 1.999 con la C.I.R.C.E. (Centro Internazionale di Ricerca per la Storia e Cultura Eoliani) che ha attraversato passaggi intermedi, come la mostra a S. Marina o come la lunga esposizione a Palazzo Marchetti (Malfa) di parte del materiale a disposizione. Però direi che un allestimento come quello attuale non era stato ancora attuato. Siamo riusciti a realizzare un miracolo; il museo ha una valenza notevole – ci ha spiegato il direttore –, perché rappresenta in maniera emozionale l’epopea dell’emigrazione eoliana. Abbiamo affrontato il modello di sviluppo, le cause dell’emigrazione ed infine abbiamo descritto la storia delle comunità derivate. Si tratta solo del primo passo, perché abbiamo rappresentato solo quelle americane. Tra circa due anni realizzeremo l’area dedicata alle comunità australiane, grazie ad un materiale ancora più consistente. Desidero ringraziare mia figlia Laura che ha realizzato tutto il disegno grafico – ha concluso Sajia –, l’assessore Clara Rametta e tutti quelli che ci hanno aiutato ad allestire questo straordinario edificio». « È impossibile descrivere l’emozione, la gioia e la commozione di questo momento – ci ha detto Marcello D’Amico, rappresentante degli eoliani d’Australia –, perché finalmente viene realizzato un sogno che dura da tanti anni. Dopo questo primo passo, aspettiamo in un prossimo futuro il materiale australiano. Penso a tutti quelli che mi hanno preceduto in oltre 150 anni di emigrazione; questa giornata è dedicata proprio a loro e ai loro sacrifici. Solo chi ci è passato può capire cosa realmente si vive in quei momenti. Penso soprattutto ai pionieri dell’800. Il museo non è fatto solo di cose, ma soprattutto di esseri umani». «Una giornata molto bella per tutta la nostra comunità – ha poi aggiunto Salvatore Longhitano, sindaco di Malfa –, perché abbiamo concretizzato un desiderio fortemente voluto. Dovremmo sempre poter consegnare ai nostri figli e nipoti quella che è la loro storia. Ci auspichiamo che quanto realizzato possa essere di insegnamento per le nuove generazioni sul fenomeno degli emigranti». Erano presenti gli esponenti delle Forze dell’Ordine isolane, Massimo Lo Schiavo, sindaco di S. Marina Salina, Agata Pollicino, vicesindaco di Leni, e Mariano Bruno, sindaco di Lipari. (nella foto, da sinistra: Marcello Sajia, Marcello D’Amico e Giovanna Taviani).
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/26/2009
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