Il Comune riduce la Tarsu del 3%, ma le tariffe della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani restano alte, Confcommercio provinciale intanto sollecita un tavolo di confronto a tre (Amministrazione comunale, AMIU, Confcommercio).
Il costo del servizio dell’ azienda municipalizzata di igiene urbana –secondo Confcommercio- va rivisto, solo così si potrà giungere ad una rimodulazione della tariffa della tassa di smaltimento dei rifiuti. E’ questa la tesi sostenuta da Confcommercio nel corso dell’ultimo incontro tra la dirigenza dell’Associazione e l’assessore comunale al Bilancio, Dante Capriulo.
In sostanza Confcommercio chiede di poter effettuare assieme alla Azienda e all’Amministrazione comunale, un percorso di analisi critica che prenda in esame : 1) i costi di gestione dell’AMIU; 2) i programmi di sviluppo dell’Azienda; 3) i criteri di definizione delle tariffe della Tarsu.
Tassa che nel 2007 è stata portata ai massimi livelli, per effetto del dissesto finanziario del Comune di Taranto (art. 251 della legge del n. 267 del 2000) che stabilisce che gli Enti che hanno dichiarato dissesto debbano applicare misure tariffarie che assicurino la copertura integrale dei costi di gestione dei rifiuti urbani. Pertanto, a decorrere dal 2007, Taranto ha registrato un aumento del 63,6% , attestandosi subito dopo Palermo (74,6%) al secondo posto delle città che hanno apportato la maggiorazione più elevata. Aumenti confermati nel 2008, e ridotti nel 2009, dopo le molteplici sollecitazioni dell’utenza civile ed economico-produttiva , del 3%.
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, a cura di Alfredo Gennaro D'Agata
Data notizia: 10/13/2009
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