Camera del lavoro di Taranto

Nella giornata odierna si sono incontrate la Segreteria della Camera del Lavoro di Taranto la Filcem Nazionale nella persona di Gabriele Valeri segretario nazionale e la Filcem Provinciale, per approfondire le tematiche relative al sito Eni di Taranto. Nello stesso sito, interessato dagli inventimenti dell’Eni, insistono la raffineria e la centrale elettrica, che fanno capo a due distinte società dell’Eni, R&M la prima, EniPower la centrale. Nella raffineria sono stati realizzati importanti investimenti per aumentare la capacità di conversione della raffineria attraverso la costruzione dell’HDC ( Hydrocracking ), praticamente ultimati e pronti ad entrare esercizio. Per quanto riguarda la centrale elettrica è stato autorizzata la costruzione di un nuovo impianto turbogas a ciclo combinato a basso impatto ambientale in sostituzione delle vecchie centrali ad oli combustibili. Le OO.SS. e la Filcem in particolare esercitano da tempo varie forme di pressione nei confronti dell’Eni per la realizzazione di un adeguato programma di investimenti da sviluppare nei propri siti industriali, compreso Taranto. Le iniziative hanno avuto tra l’altro un importante momento con lo sciopero generale di tutti i comparti dell’Eni. I nuovi impianti realizzati nella raffineria ed il progetto di ampliamento della centrale elettrica, rispondono in parte agli obiettivi sindacali per il rilancio industriale di ENI in Italia. In particolare per la nostra area, Filcem e Cgil, ritengono che sia necessario che si definisca rapidamente l’iter autorizzativo per la messa in esercizio dell’HDC in funzione non solo della salvaguardia delle prospettive occupazionali e produttive della raffineria e dell’indotto, ma anche perché l’impianto riduce la produzione di oli pesanti più inquinanti a vantaggio dei prodotti leggeri e dei gasoli più pregiati. Tuttavia la Filcem e la Cgil di Taranto rilevano che il rapporto dell’Eni col territorio e la cittadinanza non si è finora dimostrata all’altezza della situazione. Riscontriamo che l’Eni, tuttora, non si è confrontata ai massimi livelli, con impegno col il territorio sulle ricadute ambientali e sociali nell’area ionica. In questo senso ritengono importante ripristinare una sede di monitoraggio e confronto, che potrebbe realizzarsi attraverso la cabina di regia già a suo tempo definita con la partecipazione dell’Eni, Comune, Provincia, Regione, Sindacati, Associazioni industriali ed ambientali. Ad essa devono essere affidati i compiti di verifica degli impatti sul territorio, nonché quelli relativi al corretto approfondimento degli aspetti tecnici e la definizione di interventi aggiuntivi a beneficio del territorio di Taranto, in primo luogo, in termini di energia rinnovabile e di impatto ambientale ( inquinanti e Co2 ). Chiediamo pertanto la sua urgente attivazione.

, a cura di Alfredo Gennaro D'Agata

Data notizia: 10/13/2009

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