PALERMO - “Arbusti autoctoni mediterranei per l’ingegneria naturalistica” è il titolo del volume che sarà presentato venerdì 30 ottobre alle 10, nella sala conferenze del museo agroforestale di San Matteo ad Erice (Trapani). La pubblicazione fa parte della collana “Sicilia Foreste” edita dal dipartimento Azienda Foreste demaniali dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste. Gli autori sono Carmelo Federico e Paolo Cornelini e Gianlugi Pirrera, rispettivamente presidenti dell’associazione italiana per l’ingegneria naturalistica (Aipin) del Lazio e della Sicilia.
Nel corso dell’incontro sarà consegnato il premio Aipin “Sicilia di Ingegneria Naturalistica” dedicato a Gino Lo Re, il primo presidente dell’associazione che introdusse in Sicilia, da docente di urbanistica all’università di Palermo, le tecniche di ingegneria naturalistica. Uno degli ambiti di studio di questa disciplina è l’individuazione di specie botaniche che meglio si adattano in particolari zone del territorio.
Il volume, che raccoglie le indagini e i risultati di una ricerca realizzata in Sicilia “si inserisce in un percorso ritrovato di gestione più consapevole e sostenibile del territorio ha spiegato Michele Cimino, assessore regionale all’Agricoltura e Foreste - in cui va recuperato inderogabilmente il rapporto tra individuo e ambiente senza la forzatura dell’impronta dell’uomo nei processi naturali di trasformazione dell’ambiente”. “Il volume – ha proseguito Cimino - rappresenta anche uno strumento di lavoro per quanti operano attivamente nella forestazione e si dedicano al rinsaldamento dei terreni soggetti a frana”.
“Situazioni di franosità e di smottamento del suolo si fanno sempre più frequenti – ha commentato Fulvio Bellomo, dirigente generale dell’Azienda Foreste -. Questo impone scelte mirate e sostenibili negli interventi di rinaturalizzazione attraverso la conoscenza delle piante e della loro reazione quando vengono piantumate. L’obiettivo è ridurre il rischio di erosione del terreno, e selezionare le piante in base alle sue capacità di rafforzare il terreno con le radici e dissipare l’energia idraulica con la sua crescita è indispensabile”.
La giornata di studio, organizzata dal dipartimento regionale Azienda Foreste Demaniali, in collaborazione con l’Aipin di Sicilia e Lazio, nasce nell’ambito delle iniziative scientifiche, professionali e divulgative promosse dall’associazione e dal Wwf Italia.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/28/2009
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