La giunta regionale siciliana, presieduta dal vicepresidente Lino Leanza (Mpa), ha deciso stamani di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, dopo che il presidente del Consiglio Romano Prodi ha sospeso dalla carica di consigliere regionale l'ex governatore Salvatore Cuffaro, che si era dimesso da presidente della Regione lo scorso sabato, a causa della sentenza che lo ha condannato a 5 anni.La decisione della giunta, spiega l'ufficio legale della presidenza della Regione, è stata adottata sulla base della dottrina (fatta propria da studiosi come Guido Corso e Salvatore Raimondi) che ritiene "esaustivo" lo Statuto speciale siciliano per tutto ciò che attiene alla carica del presidente della Regione. Secondo questa interpretazione, non è prevista alcuna sospensione per il governatore ma la rimozione, contemplata nello Statuto soltanto per due motivi: la reiterata violazione della Costituzione o delle leggi, e motivi di sicurezza nazionale. La sospensione di Cuffaro dalla carica di consigliere regionale è stata adottata da Prodi ai sensi della legge 55 del '90. Ed è proprio questa norma, secondo l'ufficio legale della presidenza della Regione, che in Sicilia non è applicabile. Entro 60 giorni la decisione assunta oggi dalla giunta dovrà essere notificata alla presidenza del consiglio. Successivamente il ricorso sarà inviato alla Consulta
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/31/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
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