Il tesoro "sprecato" della Provincia Regionale

Il tesoro "sprecato" della Provincia Regionale Gazzetta del Sud Natalia La Rosa Alberghi, appartamenti vista mare, e poi edifici e terreni di varia tipologia. Il "tesoro" immobiliare della Provincia regionale ammonta a qualcosa come 24 milioni di euro, cifra che si riferisce solo ai cespiti che potrebbero essere dismessi e venduti sul libero mercato. Esclusi dunque, ovviamente, gli immobili che rientrano nel patrimonio indisponibile, come le sedi istituzionali, gli istituti scolastici superiori, la case cantoniere e gli impianti sportivi. La differenza è di grande rilievo: mentre dai beni indisponibili l'ente non può trarre nulla se non spese di manutenzione (tranne alcuni casi in cui è ipotizzabile la locazione), da quelli disponibili, invece, possono essere ricavati introiti importanti, ottenendo a un lato vantaggi finanziari per l'ente locale (che incassa denaro e si libera dai costi di mantenimento), dall'altro consentendo un migliore utilizzo di strutture spesso collocate in posizione strategica. Tra i cespiti di maggiore interesse, ovviamente, c'è l'enorme complesso dell'hotel Riviera di viale della Libertà: un piano terra da 900 metri quadri e 5 elevazioni da 1800 ciascuno, di fronte a quello che, una volta portati a sud i traghetti, dovrebbe diventare un grande porto turistico. Il valore di mercato è di circa 14 milioni di euro, ma due bandi di vendita sono andati completamente deserti. L'amministrazione, però, ha deciso di cambiare rotta, alla luce anche delle scelte del consiglio provinciale che nel Triennale ha optato per il project financing, con il quale affidare a privati la ristrutturazione el realizzazione di un nuovo hotel: «Il progetto sarà pronto tra pochi giorni – annuncia il presidente Nanni Ricevuto – ma in generale, l'intenzione dell'amministrazione, che ha affidato il settore ad un nuovo dirigente perché se ne occupi a tempo pieno, è quella di trovare il modo per valorizzare al meglio il suo patrimonio immobiliare. Ad esempio, anche attraverso una società». E di valorizzazione, il patrimonio di Palazzo dei Leoni ha proprio bisogno: a reclamare attenzione non c'è infatti solo il grande e disgraziato hotel, ma tanto altro. Senza andare lontano, l'ente possiede nello stesso stabile anche locali commerciali e tredici appartamenti, del valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, con ingresso sia da viale della Libertà che da via Principessa Mafalda. Il valore singolo va da 33.000 a 94.000 euro, ma fino ad ora soltanto uno è stato venduto. Sempre in città, poi, si trovano l'ex caserma dei carabinieri di Gesso (155.000 euro), attualmente inutilizzata, e l'ex fonderia di Scoppo (364.783) su cui è pendente il giudizio di rilascio dell'immobile. Cenno a parte, chiaramente, meritano gli ex alberghi: oltre a quelli della zona ionica, di cui scriviamo sotto, ce ne sono altri tre sulla zona nebroidea: il rifugio S. Croce a Floresta, l'albergo Sicilia a Mistretta e Villa Miraglia a Cesarò per i quali, come annuncia il nuovo dirigente del settore arch. Enzo Gitto, l'ente sta per chiedere finanziamenti per il restauro sul Por 2007-2013. Lo stesso dirigente, poi, annuncia un'approfondita disamina su un altro cespite del patrimonio disponibile che potrebbe riservare non poche sorprese: i terreni che Palazzo dei Leoni ha sparpagliati sull'intero enorme territorio provinciale, per un totale di 144 ettari e un valore complessivo di ben 1,4 milioni di euro. «Va però condotta – afferma l'arch. Gitto – un'accurata ricognizione: in molti casi infatti si tratta di relitti o comunque piccoli appezzamenti, magari ai margini delle strade, che non interesserebbero a nessuno. E allora l'ente potrebbe pensare ad esempio a collocare essenze vegetali». Ma il vasto settore del patrimonio riveste un'importanza determinante anche sotto il profilo del rapporto fra fitti attivi e passivi: razionalizzare i locali di proprietà, infatti, consentirebbe di ridurre l'ammontare dei fitti passivi. Così, ad esempio, è stato fatto durante l'ultimo anno, in cui il settore è stato gestito dall'ing. Enzo Carditello: «Abbiamo ridotto – afferma l'attuale responsabile dell'edilizia scolastica dell'ente – l'importo degli affitti da 3 a 2 milioni di euro. Ad esempio, trasferendo la scuola Marconi (il trasloco è in corso, ndc) nel complesso del Majorana di viale Giostra e dismettendo così i locali della Curia. Ma anche trasferendo all'autoparco del Don Orione gli uffici prima sul viale S. Martino. Abbiamo lasciato anche i locali Ipab all'Annunziata realizzando nuove aule per il Bisazza».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 12/11/2009

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