Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
Secondo le previsioni, da questa mattina le Eolie, grazie all'arrivo di un debole maestrale, saranno nuovamente collegate con la terraferma. (La nave delle 7,00 non è partita da Milazzo. Alle 11,00 il prossimo mezzo, probabilmente, in partenza).
Ma il 2010 è iniziato con due giorni consecutivi di vento forte di ponente e mareggiate che hanno provocato isolamento e disagi. Bloccati venerdì e ieri, dal mare forza 8, i turisti che hanno trascorso il Capodanno nelle isole e a Milazzo tanti eoliani che dovevano far rientro dalle vacanze, oltre al personale medico e paramedico di ospedale, guardie mediche e 118 che avrebbe dovuto dare il cambio di turno ai colleghi rimasti, inevitabilmente, per più di 48 ore, in servizio. In tali condizioni, ovviamente, si impreca, si protesta e non si lavora al meglio per la sicurezza dei cittadini isolani. Politica, a livello sanitario, chiamata a dare risposte per le isole minori.
Anche ieri sera le condizioni meteomarine erano particolarmente critiche e come confermato dalla Capitaneria di porto sino a tarda sera nessun natante aveva lasciato il molo di Milazzo. Situazione insomma difficile. Ingenti danni a Lingua di Santa Marina Salina, dove i marosi hanno nuovamente "affondato", per la terza volta in un anno e in maniera più grave rispetto alle precedenti, il caratteristico borgo marinaro. Le onde, alte alcuni metri, oltre ad investire continuamente il faro, proseguendo l'opera di demolizione in corso, hanno praticamente eroso le sottili lingue di spiaggia che delimitano il perimetro dello stesso. Il mare si è quindi riversato all'interno del laghetto che a sua volta ha allagato il vicino campo di calcio e tutta la borgata. Il livello dell'acqua ha raggiunto il metro e mezzo: 50 cm in più, rispetto agli ultimi avvenimenti dello stesso tipo.
Le case, le attività commerciali ed alberghiere sono state invase dall'acqua e da detriti di ogni genere e da terra. L'esondazione - si legge in una nota dell'amministrazione comunale - ha allagato le cisterne di acqua potabile del Museo Civico e il pian terreno dell'edificio che lo ospita, mettendoli a serio rischio tutti i beni e gli oggetti conservati al proprio interno. Il Comune, inoltre, ha chiesto all'Enel la disattivazione della fornitura elettrica in alcune zone limitrofe al laghetto di Lingua, per evitare black out e pericoli di folgorazioni.
Ma ciò che preoccupa maggiormente i residenti e la giunta, è rappresentato al momento dalla possibilità che le forti onde creino un varco attraverso la sottile linea di spiaggia.
Ciò provocherebbe l'ingresso e la fuoriuscita dell'acqua in modo indiscriminato con conseguenze catastrofiche per la sicurezza dell'abitato, sull'ecosistema del laghetto, sui beni archeologi presenti al suo interno, sulle strutture alberghiere e commerciali presenti nella zona. Il sindaco Massimo Lo Schiavo, ha contattato subito il nuovo Direttore della Protezione Civile Sicilia, Lo Monaco, e il responsabile per la Provincia di Messina, Manfrè, per ragguagliarli - continua la nota - sulle attuali condizioni e per iniziare a stilare un piano per la messa in sicurezza dell'area». Contattate anche il resto delle autorità competenti, già al corrente da mesi dei pericoli che minacciano Lingua, per chiedere urgenti e straordinari interventi per la messa in sicurezza della zona. Va comunque ricordato che lo stesso sindaco di recente è riuscito ad ottenere dal provveditorato per le opere marittime un finanziamento per la messa in sicurezza dal faro di Punta Lingua. I lavori inizieranno nei prossimi giorni, quando il mare, consentirà al pontone della ditta appaltatrice di raggiungere l'isola. Ma a rischio, bisogna tenerlo presente, è tutta l'area del laghetto che protegge la parte esposta di Lingua.
Danni anche a Stromboli: i marosi hanno trasferito grossi quantitativi di sabbia dalla spiaggia sulla stradella di Ficogrande. La circolazione dei mezzi bloccata. Così come in via Barnao dove il vento ha sradicato un pino secolare il quale si è abbattuto su un muro di recinzione di una proprietà privata facendolo crollare. Si attende il via libera da Lipari per gli interventi necessari di rimozione e pulizia delle ditte del posto.
A Lipari, infine, sempre più critica la situazione di via ten. Mariano Amendola, situata proprio sotto il porto di Sottomonastero. La zona sta sprofondando, ma il fenomeno non è direttamente connesso alle mareggiate quanto presumibilmente al bradisismo. Il mare attraverso i canali di sfiato del porto, liquami e pesciolini compresi, si è ormai "insediato" stabilmente al livello degli ingressi di un agenzia marittima e di un bar. Preoccupazione anche per i laghetti di Marinello, nel comune di Oliveri. Le mareggiate hanno sommerso lo splendido tesoro ambientale che sorge sotto la montagna del santuario di Tindari, poi la situazione è andata migliorando. Si conferma, però, la fragilità di quelle lingue di sabbia incastonate nel mare, una delle meraviglie della nostra provincia.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/3/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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