Gazzetta del Sud
Michele Cimino
PALERMO
Sei mesi. Questo il termine indicato dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo per verificare la capacità del Governo Lombardo di realizzare le annunciate riforme. Nel caso in cui continuasse il tran-tran che ha caratterizzato l'attività dei precedenti governi e la "attenzione" riservata dal Pd a questa terza giunta si rivelasse solo un sistema per sopravvivere, senza nulla riformare, i democratici tornerebbero all'opposizione e il ritorno alle urne sarebbe inevitabile. Così come chiedono i rappresentanti dell'area che fa capo al senatore Ignazio Marino, il deputato regionale Bernardo Mattarella, l'eurodeputata Rita Borsellino e il senatore Enzo Bianco. Proprio ieri, peraltro, Enzo Bianco e Rita Borsellino sono tornati a stigmatizzare l'operato del Governo Lombardo e della maggioranza che lo aveva fino a ieri sostenuto. Il governo Lombardo, secondo i due parlamentari del Pd, non ha risolto alcuno dei problemi che affliggono la Sicilia e l'ex maggioranza che lo ha espresso è andata in pezzi. Adesso con un governo di minoranza, Lombardo è costretto a cercare in aula i voti per l'approvazione dei suoi provvedimenti. E li chiede al Pd, contro la logica del sistema bipolare che, dicono i due parlamentari, non prevede la navigazione a vista ("governerò con chi ci sta"). «E' contro l'interesse dei siciliani sostenere un governo inadeguato alla complessità delle questioni che la Sicilia deve affrontare. E' contro l'interesse del Pd - scrivono - fare da stampella al cammino avventuristico della giunta Lombardo».
Non la pensa alla stessa maniera la gran parte dei deputati all'Ars che hanno invece visto elementi di novità apprezzabili nelle linee programmatiche di Lombardo. Lo avevano già fatto, stando all'opposizione, valutando positivamente alcune riforme come quella sulla sanità che hanno già cambiato il sistema.
Peraltro lo stesso segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani ha avallato l'appoggio dopo aver sentito lo stesso Lupo e il capogruppo all'Ars Antonello Cracolici. Il dibattito all'interno del Pd comunque è destinato a continuare pur essendo la posizione oltranzista minoritaria.
Questioni che ieri sera alcuni esponenti del Pd come Genovese e altri hanno posto in un incontro informale con il presidente della Regione, in occasione della sua presenza a Messina per impegni legati al ruolo di commissario emergenza dopo l'alluvione che lo vedrà stamattina impegnato al Genio civile.
Presto all'Ars si avrà contezza dell'aria che tira in seguito alla svolta di fine d'anno.
Le riforme che attendono il nuovo esecutivo sono diverse e Lombardo è determinato a proseguire nel percorso innovatore.
L'Ars tornerà a riunirsi giorno 13, con all'ordine del giorno interrogazioni e interpellanze di competenza della presidenza della Regione. Quindi, si dovrebbe passare all'esame del rendiconto del 2008 e, subito dopo, incominciare a parlare di riforme urgenti, tenendo conto che entro il 31 marzo si dovrà anche approvare il bilancio della Regione.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/5/2010
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