Abusivismo,ecco i primi 16 protocolli giudiziari

Gazzetta del Sud Nuccio Anselmo La lotta senza quartiere all'abusivismo edilizio, ai 533 "mostri" di cemento sparsi nella nostra provincia è cominciata ieri mattina nel corso della prima riunione congiunta magistratura-amministrazioni comunali convocata dal procuratore generale Franco Cassata. A questa già da oggi ne seguiranno altre, per siglare i protocolli d'intesa. Poi si entrerà nella fase operativa. E tutto il "mattone abusivo" che opprime il nostro territorio potrà essere finalmente spazzato via. E un approccio nuovo, "storico", di tutte le nostre procure contro l'abusivismo edilizio nell'intera provincia. Un meccanismo di contrasto e demolizione studiato a lungo, coinvolgendo in prima battuta tutte le amministrazioni locali, i comuni sul territorio, con la cabina di regia affidata alla Procura generale di Messina, che coordinerà questo tavolo permanente. Ieri erano quasi tutti presenti gli amministratori convocati per questa prima tornata, c'erano i sindaci o i rappresentanti amministrativi di Messina, Roccalumera, S. Teresa di Riva, Pagliara, Nizza, Sant'Alessio, Alì Terme, Savoca, Rometta, Taormina, Gaggi, Graniti, Castelmola, Villafranca Tirrena, Furci e Torregrotta. Assenti, ma giustificati, i rappresentanti dei comuni di Giardini Naxos, Antillo, Spadafora e Saponara (ratificheranno tutto prima possibile). Alla prima riunione operativa che ha fatto da apripista alle altre c'erano il primo presidente della Corte d'appello Nicolò Fazio, il procuratore generale Franco Cassata, il procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro e il funzionario della Procura generale che sta coordinando l'intera operazione, la dott. Piu. Ieri il presidente Fazio ha tra l'altro detto che la Corte d'appello darà tutto l'appoggio a questa importante iniziativa, un progetto-pilota che potrà essere anche "esportabile" in altre realtà territoriali. Il procuratore generale Franco Cassata, che coordinerà gli interventi, ha tra l'altro affermato che questa «può essere una grande occasione per risolvere definitivamente i problemi di abusivismo in ogni comune della provincia, con una vera e propria sinergia di intenti tra autorità amministrativa e autorità giudiziaria», proprio perchè «l'abbattimento dei manufatti abusivi è un problema essenziale, poichè concerne l'integrità e la salvaguardia del territorio». Molti anche gli interventi dei sindaci, qualcuno velato da una buona dose di scetticismo soprattutto sulle difficoltà operative che s'incontreranno, ma tutti hanno siglato il protocollo d'intesa, giudicandolo un passaggio fondamentale per operare. Tutto questo meccanismo è stato messo in moto dopo una fase di studio e programmazione tra il procuratore generale Franco Cassata e il procuratore capo di Messina Guido Lo Forte. Ci sono in pratica due tipologie di protocollo: uno riguarda la Procura generale e le procure di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti e Mistretta, quindi i capi degli uffici Guido Lo Forte, Salvatore De Luca, Rosa Raffa e Luigi Patronaggio. L'altro protocollo riguarda da un lato la Procura generale e le Procure competenti per territorio, e dall'altro tutti i comuni interessati. Oggi interverranno il procuratore capo di Barcellona Pozzo di Gotto Salvatore De Luca e le amministrazioni di Barcellona, Furnari, Milazzo, Pace del Mela, S. Marina Salina, Tripi, Lipari, Mazzarrà S. Andrea, S. Lucia del Mela, S. Filippo del Mela, Terme Vigliatore. Il 13 gennaio sarà la volta di Patti, Alcara Li Fusi, Capo d'Orlando, Gioiosa Marea, Naso, S. Agata Militello, Torrenova, Acquedolci, Caronia, Falcone, Militello Rosmarino, Raccuja, San Fratello, Tortorici. Infine giorno 14 sarà la volta di Mistretta, Caronia, S. Stefano di Camastra e Tusa. La grande portata innovativa dei protocolli sta nel fatto che «sia nella fase preliminare alla esecuzione delle demolizioni, che in quella successiva, le procedure (avviate dall'Autorità giudiziaria, come da quella amministrativa) ben possono sovrapporsi, tanto da rendere opportune modalità operative congiunte e concordate». Il primo punto del protocollo è fondamentale: «I Comuni su cui insistono manufatti abusivi procederanno a loro cura e spese alla demolizione degli stessi anche per conto dell'Autorità giudiziaria, in relazione ai quali sia già intervenuta sentenza definitiva e disattesa l'intimazione amministrativa all'abbattimento».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/12/2010

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