Parco o "pacco" per le Eolie ? (2)

Google news segue In realtà le condizioni di gran parte dei Parchi Nazionali e Regionali è oggi scoraggiante, le popolazioni sono insoddisfatte, gli squilibri ambientali e faunistici gravissimi, i danni alla flora e alle colture, in certe aree protette del paese, sono evidenti ed accertabili, senza poi contare l'emorragia di denaro pubblico che lo Stato deve sostenere per gestire queste aree e nel rifondere i danni causati alle colture dal sovrappopolamento degli animali ed il tutto si ripercuote inesorabilmente sulle tasche degli italiani, tanto che ormai da tempo si parla di una modifica della legge 394/91 che disciplina i Parchi, trattandosi ormai di una legge antiquata, poiché in Italia molti animali entrano tra le specie protette, ma nessuno esce da questo elenco, neppure nell'ipotesi in cui si verifichi un sovrappopolamento e diventi nocivo. Il territorio delle Isole Eolie risulta per 80% sottoposto a vincoli di ogni genere che di fatto strangolano la nostra economia, basti pensare che l'isola di Lipari, tutt'oggi non ha un porto sicuro che garantisca agli abitanti la piena mobilità con la terraferma, infatti, basta qualche nodo di vento per far saltare i collegamenti marittimi per giorni, facendo sì che i pendolari debbano spendere una parte dei loro stipendi in alberghi, ristoranti e costosi viaggi a bordo di elicotteri che atterrano su piste improvvisate alla meglio, poiché se escludiamo quella dell'Ospedale, utilizzata per il pronto soccorso, non esiste neppure una pista ad hoc per questi velivoli. Paradossalmente, è anche incerto il futuro delle attuali compagnie di navigazione e lo dimostrano gli scioperi e l'occupazione di qualche traghetto da parte della popolazione locale inferocita dai continui tagli, così rischiando, le nostre amate Isole Eolie, Patrimonio dell'Umanità, inserite nella World Heritage List, di rimanere isolate dal resto del mondo. Non è neppure un mistero che, per una famiglia di turisti, raggiungere le Isole Eolie, oltre ad essere un odissea, ha dei costi eccessivi che inducono molti ad optare per altre località, dove potranno trascorrere, con lo stesso budget di denaro, qualche giorno di vacanza in più. Orbene, mancando tutte queste strutture primarie, non si vede come sia pensabile realizzare un Parco, mummificando un territorio e penalizzando l'intera collettività, per offrire che cosa? E' impensabile fare turismo durante il periodo invernale se non siamo neppure in grado di assicurare il rientro dei nostri ospiti, cosa che non avviene in altre località, facendogli saltare le prenotazioni dei treni o degli aerei, né si può pensare di farli rientrare a bordo di elicotteri, poiché anche il sorvolo, delle aree protette nelle Eolie, con questi mezzi è stato oggetto di contestazione da parte di qualche frangia ambientalista, poiché sembrerebbe, a loro dire, che ciò arrecherebbe disturbo e stress alla fauna. Il turismo all'interno dei Parchi rappresenta solo una piccola parte marginale e trascurabile del flusso turistico che investe la Sicilia e non è un mistero che molti di questi Parchi si sono rivelati solo un flop, ma ancora più scorrette ci sembrano le promesse di opportunità lavorative, quando si sa benissimo che quelle create da siffatte istituzioni sono molto limitate e riservate a pochissimi eletti, l'Ente Gestore del Parco, che dovrà gestire anche il sito UNESCO, non sarà sicuramente composto da persone del luogo, basta leggere il regolamento per capire come avvengono le nomine, pertanto il sacrificio imposto alla collettività eoliana appare del tutto irragionevole. Le Associazioni Venatorie Eoliane, sono contrarie all'istituzione del parco non accettando nessun genere di compromesso, in quanto, nelle Isole Eolie, per tutelare il territorio bastano già i vincoli presenti, ciò che occorre è solo un maggiore controllo, in particolare, potenziando il corpo forestale che rispetto alle esigenze delle isole è sotto-organico. Si rimprovera all'amministrazione locale di non aver tenuto sino ad oggi alcuna campagna di sensibilizzazione della collettività sui pro ed i contro dell'istituzione di una simile area protetta e su come questa inciderà sulla vita quotidiana della nostra comunità, avendo tenuto un atteggiamento passivo ed a meno di un mese dalla perimetrazione del Parco. Anche noi siamo fieri ed orgogliosi che le nostre isole sono Patrimonio dell'Umanità, ci mancherebbe, saremmo dei folli a pensarla diversamente, ma stranamente, ci chiediamo: Tutto questo, quanti altri sacrifici comporterà per la comunità eoliana? Visto che fino ad oggi si è adottata una strana linea politica: Prima proibiamo e chiudiamo...(come è avvenuto nel caso delle cave di pomice), beh, poi si vedrà!!! E' sotto gli occhi di tutti come l'applicazione di una politica, rivolta a tutelare ad ogni costo il territorio, non controbilanciata dalla creazione di nuovi posti di lavoro o quantomeno da impieghi alternativi, non ha fatto altro che paralizzare l'economia dell'isola, facendo crescere in maniera esponenziale la disoccupazione. Non vorremmo che una simile politica scellerata venisse applicata anche per l'istituzione del Parco, dietro false promesse di finanziamenti e posti di lavoro, poiché vedere altri disoccupati che protestano e vagano per la Casa Comunale è una sconfitta per le nostre isole, ma soprattutto, è un offesa per la dignità di tutte quelle persone oneste che hanno fatto del lavoro e della famiglia la loro unica ragione di vita. Si ricordi, infine, come in passato, per l'istituzione delle riserve naturali, la comunità eoliana si era espressa contro le aree protette, rifiutandole per ben due volte, ormai stanca delle decine di vincoli imposti dall'alto, presentando in consiglio comunale una petizione popolare con oltre 1.500 firme raccolte in soli due giorni grazie all'opera dei cacciatori ed anche questa volta, tutti uniti, indipendentemente dall'associazione di appartenenza, siamo pronti a scendere in campo, chiedendo la collaborazione delle associazioni venatorie nazionali e regionali, del Partito Caccia Ambiente, dei politici e di tutti coloro che hanno a cuore la caccia, la pesca e le antiche tradizioni, per difendere il territorio delle nostre isole da questa ennesima vergogna. Lipari, lì 01/03/2010 Federazione Italiana della Caccia il Presidente della sezione locale Geom. Angelo Scafidi Enalcaccia il Presidente della sezione locale Antonino Acquaro

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/2/2010

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