Riceviamo da Samuele Amendola e pubblichiamo:
Il paese dei balocchi
Chi mi conosce sa che da ormai 12 anni, da quando io stesso ero poco più che un adolescente, mi sono dedicato ed ho avuto la fortuna di “prendermi cura”, prima nell’ambito dell’Associazionismo giovanile, dello sport e dell’arte, poi nell’ambito più generale dell’educazione e della formazione, di bambini, ragazzi, adolescenti e giovani. Durante gli anni e nelle numerose attività che, nel mio piccolo, e malgrado i tanti bastoni tra le ruote, sono riuscito a portare avanti, ho visto crescere tanti bambini che oggi sono giovani, ho accompagnato tanti genitori nel loro percorso e nel difficile ruolo di essere “educatori”. Tante le esperienze e tante le storie.
In questi giorni di agosto, ho potuto, con maggiore tranquillità, dedicarmi all’osservazione e all’ascolto dei tanti ragazzi, delle loro giornate, delle loro serate, dei loro pensieri e anche, perché sono altrettanto importanti, dei loro silenzi. Ho potuto dedicarmi maggiormente all’ascolto dei bisogni che emergono nel nostro territorio e mi vedo costretto a fare un’analisi triste e negativa della situazione giovanile nelle nostre isole. Ma in particolare, faccio riferimento alla fascia di età che va dagli 11 ai 21 anni, i cosiddetti “adolescenti”.
Come educatore, ma soprattutto come giovane liparese, mi vedo costretto a lanciare un grido dall’allarme. I nostri adolescenti, purtroppo, vivono un profondo disagio, un disagio che solo in parte è insito in quella fase della crescita della persona che dall’infanzia passa all’età adulta. Un disagio che senza dubbio ha origine da una mancanza di punti di riferimento forti e di valori stabili, da una mancanza di ascolto da parte degli adulti, in una carenza di proposte e di alternative positive. Chi amministra, da tempo, è sordo al grido e all’allarme che le diverse associazioni e che il mondo della scuola lanciano. Forse perché gli adolescenti ancora non votano? Forse perché siamo troppo impegnati a costruire e preparare per loro…un “paese dei balocchi”. In questo, infatti, si trasforma la nostra Isola durante i mesi estivi. Alcol e fumo imperversano nei locali, dove la somministrazione in teoria dovrebbe essere vietata per i minori, ma solo chi vuol far finta di non vedere…non si accorge… E quando non è possibile acquistarli nei bar si va nei supermercati. I falò e i festini a base di vodka sono all’ordine del giorno e della notte. Mi è bastato fare un giro nei vicoletti che portano a Marina Corta per incontrare ragazzi, di 12 e 13 anni, con la sigaretta tra le dita. Alla mia domanda: <
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/12/2013
dalla nostra Daniela Bruzzone
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