Fianziaria "rivoluzionaria", prevalgono i si

Gazzetta del Sud PALERMO- Finanziaria il giorno dopo. Prevalgono i commenti positivi di forze politiche e sociali anche perché, alla fine, molte delle richieste avanzate dagli stessi esponenti dell'opposizione sono state accolte e inserite. Tant'è che diversi interventi in favore di Messina e della sua provincia erano stati sollecitati dal vicepresidente vicario dell'Ars Santi Formica del Pdl, da Giovanni Ardizzone dell'Udc e da Cateno De Luca del gruppo misto. Anzi, proprio l'intervento in favore degli ex operai Pumex ha provocato il parere negativo di Giovanna Marano della Cgil, secondo cui non avrebbe dovuto essere indirizzato ai soli ex Pumex ma a tutti i cassintegrati della Sicilia. Anche per il Pd e ex capogruppo della Margherita Giovanni Barbagallo, "La finanziaria del Governo Lombardo non ha affrontato i nodi strutturali della spesa e le risposte per la crisi economica sono del tutto marginali". Per il vice capogruppo dell'Udc Salvatore Cordaro e per il segretario regionale Saverio Romano, poi, Lombardo, "deve porre fine alla commedia degli equivoci" e "deve stabilire come proseguire il suo mandato o se, alla luce di un ribaltone evidenziatosi col voto del Pd alla finanziaria, sia giunto il momento di tornare agli elettori come l'Udc chiede da tempo". Il Pdl con il coordinatore Giuseppe Castiglione e il capogruppo Innocenzo Leontini ha fatto il punto in una conferenza a Catania ribadendo il giudizio critico: «Si tratta di un nuovo mutuo sulle casse della Regione; 850 milioni di un nuovo indebitamento che graverà sulle future generazioni della nostra Sicilia» ha detto Castiglione.. E Leontini ha aggiunto che c'è una spesa improduttiva, una spesa sociale alle stelle e mancano risposte alle imprese e ai ai cittadini e a coloro che chiedevano rigore e sviluppo. Di parere diverso il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo: «E' stata varata una finanziaria riformista», per tutti i siciliani, in alcune sue parti "quasi rivoluzionaria". Secondo Lupo, votando contro questa finanziaria, "il Pdl ha tradito la Sicilia, gli agricoltori, i lavoratori di Termini Imerese, ha rinnegato il credito d'imposta". "Entro giugno - ha poi precisato il capogruppo del Pd Antonello Cracolici - come da tempo stabilito, daremo vita a una grande consultazione tra i nostri iscritti per fare il punto e valutare i risultati di questo percorso sulle riforme. Questa vittoria crea le premesse per una prospettiva politica, coinvolgeremo la nostra base nelle scelte da compiere. Aspettiamo piuttosto di capire da Lombardo cosa intenda fare, quale sarà la sua proposta". E a chi gli chiedeva se le perplessità circa l'ingresso nel governo fossero determinate dal veto posto da Gianfranco Miccichè, Lupo ha replicato: "Il presidente della Regione eletto dai siciliani è Lombardo, non è Miccichè". Comunque, anche per Miccichè è stato fatto un buon lavoro: "La legge finanziaria varata è diversa rispetto a quelle approvate negli ultimi anni, perchè individua i problemi e cerca di risolverli". Critico, invece, Antonio Di Pietro di Italia dei Valori, che ha invitato il Pd a rompere ogni rapporto con Pdl e Mpa per andare subito a nuove elezioni, tornando al ruolo di oppositore. "Il Pd, che ha perso si le elezioni - ha replicato il senatore Costantino Garraffa del Pd - adesso ha fatto varare una manovra finanziaria di formidabile impatto per salvare la Sicilia dal baratro economico e dal peso politico mafioso che era una costante dei governi nella nostra isola". "Abbiamo creato le basi - ha commentato Giulia Adamo, capogruppo del Pdl-Sicilia - per avviare un percorso di cambiamento, nella spesa pubblica regionale così come nella valorizzazione dei settori economici strategici della nostra Isola, in linea con quanto gli elettori ci hanno sempre chiesto. Chi non l'ha votata ha forse nostalgia del passato, di quando inefficienze, diseconomie e privilegi per i pochi erano all'ordine del giorno". Di analogo tenore il commento del capogruppo del Mpa Francesco Musotto. Fra gli elementi di novità della Finanziaria la norma che inverte la tendenza che stava portando alla privatizzazione dell'acqua. Un cavallo di battaglia per il deputato del Pd Giuseppe Laccoto il quale in una nota rileva come la sua battaglia, per molto tempo solitaria, ha ottenuto ex post il sì del parlamento siciliano in difesa della gestione pubblica con la possibilità per gli Ato di ritornare al servizio idrico pubblico. m. c.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/4/2010

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