Sanità, "le aree di degenza non si toccano"

Sanità, "le aree di degenza non si toccano" Riceviamo e pubblichiamo: IL COMITATO CITTADINO PRO OSPEDALE DI LIPARI considerato che a seguito dell’incontro tenutosi a Palermo il 31.03.2010, presso l’Assessorato Regionale alla Sanità, nel corso del quale si è avuta la disponibilità da parte della Commissione Sanità e dell’Assessore Regionale, Dott. Russo a modificare il decreto di rimodulazione della rete ospedaliera; considerato che tale modifica consiste nell’istituzione di due aree di degenza (Medica, comprendente Medicina, Pediatria, Cardiologia e Nefrologia e Chirurgica, comprendente Chirurgia, Ostetricia/Ginecologia e Ortopedia); considerato che, per motivi igienico-sanitari e di sicurezza psico-fisica dei pazienti, le unità operative identificate nel decreto debbono mantenere una propria autonomia negli spazi di degenza; considerate le peculiarità e le specificità delle isole minori in generale e dell’arcipelago eoliano (formato da ben sette isole) in particolare; considerato che il presidio ospedaliero di Lipari esiste sin dal 1600 e che nel 2002 ne è stato finanziato l’ampliamento e la ristrutturazione (tuttora in corso) per circa € 5 milioni; considerato che la comunità eoliana si è sviluppata anche in funzione della presenza stabile sul territorio di detto presidio ospedaliero; considerato che la popolazione delle Isole Eolie, per periodi di 6-7 mesi l’anno, arriva anche a quadruplicarsi; ascoltata la volontà dell’Assessore Regionale alla Salute, On. Massimo Russo, di adottare un modello sperimentale per le isole minori; preso atto della disponibilità del Direttore Generale dell’ASP n. 5, Dott. Salvatore Giuffrida, di adottare detto modello sperimentale-organizzativo per le isole minori; considerato che tale modello, una volta a regime, potrà costituire la base di partenza per la realizzazione di un piano sanitario specifico per le isole minori; vista la recente elencazione da parte del Ministero della Salute che nel prevedere dei distinguo per le isole minori, offre la possibilità di individuare modelli di strutture e di servizi costruiti su specifiche esigenze, superando pertanto alcune rigidità organizzative e normative; accertata, pertanto, l’inapplicabilità dell’articolo n. 2 del Decreto Assessoriale 0750/10 del 12.03.2010, con riferimento ai criteri dei LEA e degli indicatori di efficacia, di efficienza e di appropriatezza ed economicità delle prestazioni erogate; visto quanto previsto dalla carta di EACH (European Association for Children in Hospital) elaborata già nel 1993 a tutela del benessere del bambino in ospedale; CHIEDE che l’area “Medica”, comprendente la “Medicina”, la “Pediatria” e la “Cardiologia”, preveda spazi di degenza e quadri organizzativi autonomi per la “Pediatria”, stante il diritto del minore di essere accompagnato dalla madre, durante la degenza e di avere spazi ludici a disposizione che non siano in commistione con i pazienti di medicina generale e di cardiologia. Tali spazi (dedicati alla “Pediatria”) dovranno, pertanto, avere autonomia gestionale, organizzativa e tecnologica. che l’area “Chirurgica”, comprendente la “Chirurgia”, l’“Ortopedia”, l’“Ostetricia e la Ginecologia” preveda spazi di degenza e quadri organizzativi autonomi per le pazienti di “Ostetricia”, stante la particolarità presentata dalle pazienti di codesta area e la necessità di spazi a lei dedicati insostituibili quali la sala parto, la sala operatoria, la sala travaglio e la sala ecotocografica. Tale area (“Ostetricia e Ginecologia”) dovrà pertanto avere autonomia gestionale, organizzativa e tecnologica. che si proceda all’acquisto delle attrezzature indispensabili e ad oggi in gran parte mancanti per il corretto funzionamento delle unità operative insistenti sulle aree “Medica” e “Chirurgica”; che vengano mantenuti dei parametri assistenziali e organizzativi adeguati alla eterogeneità delle diverse aree di degenza, al fine di evitare commistione di personale. Presidente Prof.ssa Caterina Conti

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/11/2010

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