Stabilizzazione precari, un anno di proroga

Gazzetta del Sud PALERMO «L'esito delle trattative romane ci consegna una situazione di grave tensione sociale difficile da gestire». Lo dicono in una nota il segretario della Fp Cgil Sicilia Michele Palazzotto e Michele Pagliaro della segreteria regionale Cgil dopo l'incontro avuto ieri mattina con l'assessore regionale al Lavoro Lino Leanza. «L'emendamento varato dal parlamento nazionale e che avrebbe dovuto consentire la stabilizzazione dei precari - dicono i due sindacalisti - si è trasformato in una proroga dei contratti per un anno a spese della Regione. Come dire: l'ennesimo rinvio». Fp Cgil e Cgil chiedono al governo regionale «di assumere ogni iniziativa possibile per far sì che la stabilizzazione non sia nuovamente rimandata». «Il sindacato – dicono – dal canto suo, è disponibile a mettere in campo tutte le misure necessarie a sostenere l'iniziativa politica. È arrivato da parte di tutti il momento di assumersi le proprie responsabilità, a partire dal governo e dalla politica regionale che hanno di fatto consentito il permanere di una situazione ventennale di ingiustizia». Per Claudio Barone, segretario regionale della Uil Sicilia «è un successo il fatto che, in un contesto estremamente difficile, si sia riusciti a salvare i precari siciliani. Anche se solo per un anno. Su questa vicenda si erano registrate ostilità diffuse. Più un gioco a scaricare, sui precari, l'etichetta di "spesa parassitaria" da tagliare. Avere ottenuto la proroga per un anno non era affatto scontato. Adesso però non possiamo correre il rischio di trovarci fra un anno nella stessa situazione». «Chiediamo quindi al governo - ha concluso - di convocare le organizzazioni sindacali per esaminare il percorso che porti nel più breve tempo possibile alla stabilizzazione di questi lavoratori, evitando situazioni drammatiche come quella dalla quale siamo appena usciti». La questione precari è stata anche al centro dell'incontro svoltosi ieri mattina a Montecitorio tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente della Regione Raffaele Lombardo. Nella chiacchierata, periodica ormai, i due hanno spaziato sulla situazione finanziaria e su quella politica. Nella sua giornata romana Lombardo ha visto pure il sottosegretario alla protezione civile Guido Bertolaso con il quale ha parlato dell'ordinanza di protezione civile per i rifiuti, «per la quale abbiamo consegnato un nostro testo al quale assicuriamo il nostro assenso» ha detto Lombardo. «Puntiamo a un nuovo piano dei rifiuti - ha aggiunto il governatore - che parta dalla raccolta differenziata. Non escludiamo la termovalorizzazione, anche per la produzione di energia elettrica, ma non sarà un sistema fondato sui termovalorizzatori. Se la condizione del governo e, in particolare, del ministero dell'Ambiente, è che tutto deve concludersi se non con quattro, con tre termovalorizzatori da 500 mila tonnellate, mi pare che non si è capito nulla. Noi non siamo per far fare lunghi viaggi ai rifiuti, nè si può pensare che dopo aver smantellato un piano nel quale piaccia o non piaccia c'era lo zampino della mafia, ora con i poteri straordinari sia io a doverlo eseguire. Cosa che non farò mai e non consentirò si faccia in Sicilia, anche perché sappiamo che non pochi dei rivolgimenti contro questo governo si devono proprio a queste scelte di pulizia, legalità e buona amministrazione che abbiamo compiuto».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/2/2010

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