L’Isola di Stromboli è la sede del vulcano più attivo di tutta Europa, nonché uno dei pochi sulla terra con eruzioni così frequenti e costanti. Alto 926 metri sul livello del mare e 2400 metri dal fondale marino, si è formato 100˙000 anni fa ed è noto in tutto il mondo per la sua attività esplosiva incessante. Stromboli è conosciuto sin dall’antichità come “Faro del Tirreno”, grazie alle sue esplosioni che illuminavano la notte e facevano, così, da punto di riferimento notturno per tutti i naviganti. Oggi dalle bocche eruttive si susseguono circa ogni 15-20 minuti lanci di lapilli e di cenere che salgono fino a 100 metri di altezza. Stromboli, con le sue spettacolari eruzioni, attira da sempre i turisti in visita alle Isole Eolie. Per coloro che vogliono ammirarle sono disponibili diversi percorsi che portano fino in cima. Il punto più semplice da raggiungere è Punta LaBronzo, situato sull’estremità Nord dell’isola e sede dell’Osservatorio della Marina Militare. Ci si arriva con una semplice e piacevole camminata per le vie e le mulattiere tipiche dell’Isola e, da lì, si può assistere a tutti i fenomeni vulcanici di Stromboli e, soprattutto, alla famosa Sciara del Fuoco: il ripido pendio formato da lava, lapilli e scorie incandescenti che dal cratere, a 750 metri sul livello del mare, scende fino al mare.
A Punta LaBronzo, inoltre, è anche presente una delle tre stazioni della rete clinometrica, in funzione dal 1992, che viene utilizzata per monitorare l’attività vulcanica di Stromboli. Questa stazione, in particolare, si è rilevata di fondamentale importanza poiché, tra il dicembre del 1994 e il marzo del 1995, ha permesso di registrare un chiaro segnale collegato ad una intrusione di magma nel versante Nord-Est dell’isola.
di Francesca Zampaglione
Data notizia: 1/19/2015
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