Romano ineleggibile, al suo posto Catalano

Gazzetta del Sud Lucio D'Amico Messina I 9 mila voti raccolti non sono serviti a nulla, l'on. Fortunato Romano, 46 anni, era ineleggibile fin dal momento in cui si è candidato alle Regionali del 2008. Con sentenza numero 16877, la Corte di Cassazione ha defenestrato dal suo seggio all'Ars l'esponente del Movimento per l'Autonomia, che solo tre mesi fa si era dimesso da assessore alla Protezione civile del Comune di Messina proprio per evitare le conseguenze giudiziarie del "doppio incarico" di deputato e amministratore. Al posto di Romano subentra Santino Catalano, 54 anni, che nelle elezioni di due anni fa aveva riportato 5.026 voti arrivando terzo nella lista dell'Mpa. Catalano, però, non fa più parte del Movimento fondato dal presidente Raffaele Lombardo. A seguito della rottura consumatasi durante le recenti Amministrative di Milazzo (Catalano ha presentato una lista propria, sostenendo il sindaco uscente Italiano e non il candidato dell'Mpa Torre), il neodeputato regionale è stato espulso dal Movimento che, dunque, perde un seggio all'Assemblea siciliana. La sentenza della Suprema Corte ribalta la precedente decisione della Corte d'Appello di Palermo, accogliendo il ricorso presentato, a nome di Catalano, dall'avvocato Antonio Catalioto. Romano è stato dichiarato ineleggibile perché al momento della sua elezione a deputato rivestiva la carica di presidente e componente del consiglio di amministrazione dell'Efal (Ente formazione addestramento lavoratori Regione siciliana) regionale e provinciale di Messina. L'Ente, pur essendo privato, svolge la propria attività per conto della Regione, e con fondi pubblici, e la formazione professionale «è un'attività di interesse pubblico», che può essere affidata a terzi ma sulla quale, però, la Regione stessa deve esercitare poteri di controllo e indirizzo. Nel giugno 2009 il Tribunale aveva dichiarato inammissibile il ricorso di Catalano ma aveva accolto quello proposto da un altro cittadino, Marco Rondone, originario di Massa Marittima, dichiarando la sussistenza della causa di ineleggibilità, con il consequenziale provvedimento di decadenza dalla carica di deputato regionale dell'on. Romano e la proclamazione, in sua sostituzione, di Santino Catalano. La sentenza, però, veniva appellata con ricorso del presidente del Movimento cristiano lavoratori Nicolò Papa e dallo stesso Fortunato Romano. La Corte d'Appello di Palermo escludeva «la configurabilità della condizione di ineleggibilità» che era stata riconosciuta dal Tribunale. Da qui la decisione dell'avvocato Catalioto di ricorrere in Cassazione, sostenendo che la Corte d'Appello ha sbagliato nel non ritenere l'Efal uno degli enti di formazione professionale dipendenti o, comunque, soggetti alla tutela e alla vigilanza della Regione. Inoltre, il ricorrente ha ribadito che l'on. Romano, al momento della sua candidatura e poi della sua elezione, era e ha continuato ad assolvere le funzioni di presidente regionale dell'Efal. La sentenza, depositata ieri, sarà comunicata alla presidenza dell'Ars e a quel punto diventerà immediatamente esecutiva. Catalano, dunque, dovrebbe fare il suo ingresso all'Assemblea regionale prima della pausa estiva. Per Romano si parla di un possibile ritorno nella giunta comunale, dal momento che il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo è rimasto senza rappresentanza nell'esecutivo guidato dal sindaco del Pdl Giuseppe Buzzanca.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/21/2010