Gazzetta del Sud
PALERMO «I lavoratori di Tirrenia sono al sicuro ma nessuna nuova assunzione». Lo afferma il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, in un'intervista al suo blog, commentando la privatizzazione della compagnia di navigazione dopo l'aggiudicazione da parte della Mediterranea Holding.
«Ho anche letto – ha aggiunto il Governatore – che noi vorremmo assumere in Tirrenia. Ha un surplus di personale, non era gestita da noi ma dallo Stato. Noi non possiamo buttare i lavoratori a mare o in mezzo a una strada. Ci sarà un piano - puntualizza Lombardo – per cui, non assicurando il turnover, si ridurrà il personale fino a dimensioni accettabili dal punto di vista imprenditoriale».
Sulla cessione della Tirrenia si registrano, intanto, numerosi commenti. «Non è stato un flop. A noi bastava un concorrente. Non si poteva certo vendere a due». Così a margine della presentazione del piano Anas sull'esodo estivo il ministro dei trasporti, Altero Matteoli, ha risposto alle critiche sulla privatizzazione di Tirrenia e l'acquisto da parte di Mediterranea Holding.
«Il fatto che si sia concretizzata la vendita – ha osservato il ministro – mi rende soddisfatto». Matteoli ha anche anticipato che subito dopo la firma del contratto il 4 agosto convocherà i sindacati.
«Ma come? La Regione deve vendere le società partecipate e alleggerirsi di quote e cda, e nel frattempo compra la Tirrenia? Questa operazione va nella direzione opposta a quella annunciata in più occasioni dal governo Lombardo», sostiene invece Davide Faraone, deputato regionale Pd. «In questo modo la Regione torna imprenditrice e di fatto si pone in competizione con i soggetti privati, concretizzando i timori espressi da Assindustria. A questo punto – aggiunge – è indispensabile investire l'intero parlamento regionale: Lombardo venga in aula e riferisca su ciò che ha fatto o sta facendo il governo sul versante delle società partecipate, e a che punto è il piano di dismissione previsto dall'ultima finanziaria».
Perplessità anche in Sardegna. L'Irs contesta il passaggio ai privati della Tirrenia sottolineando che l'operazione impoverisce il sistema economico della Sardegna, già provato - accusano gli indipendentisti – da una «classe politica incapace e immobile». Sotto accusa la nuova struttura societaria che vede nella Regione Siciliana l'azionista di maggioranza con il 37% delle quote. Questo significa, denuncia Irs, che «ogni volta che i sardi prenderanno la nave o scambieranno merci, pagheranno le tasse alla Sicilia». Peccato, dicono gli indipendentisti, che la Tirrenia «deve oltre il 50% del suo fatturato alle rotte a e per la Sardegna».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/30/2010
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