Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
Dalla preoccupazione, sfumata col passare delle ore, per altre eventuali scosse, al forte stato di apprensione degli operatori turistici che lievita a ogni telefonata di disdetta delle prenotazioni per l'ultima metà del mese e per i primi di settembre. Le tasche degli eoliani, che vivono dell'industria di sole e mare, sono in pericolo. Si faceva affidamento sui classici venti giorni di agosto per raddrizzare una stagione in chiaroscuro, forse più scura delle precedenti ma quanto si è verificato dal pomeriggio di lunedì non ha precedenti. La psicosi da terremoto ha fatto lasciare in anticipo camere di alberghi, residence e case vacanza. E ieri alle receptions delle strutture ricettive tutti gli addetti hanno avuto il loro bel da fare a rassicurare i vacanzieri in arrivo.
«Noi facciamo del nostro meglio – dichiara il presidente di Federalberghi, Christian Del Bono, ma a rassicurare i turisti deve essere la Protezione civile. In questo senso la vicenda a livello mediatico non è stata gestita nel migliore dei modi. Sono state divulgate notizie di feriti che hanno provocato un forte allarmismo e l'istituzione dell'Unità di crisi ha complicato tutto».
Il presidente di Federalberghi è stato contattato per tutta la giornata di ieri dagli associati che lamentano la rinuncia di clienti alle vacanze nell'arcipelago. «C'è gente che ha pagato anche caparre di 500-600 euro ma che non intende più venire - fa presente Del Bono- perché i familiari, le mogli in particolare, spingono per trascorrere le ferie in zone ritenute più tranquille». Eppure, se si considera la localizzazione del fenomeno e gli effetti sul territorio viene subito da evidenziare come la scossa abbia fatto crollare quelle porzioni di costone roccioso più o meno pericolanti nelle zone tra Praia Vinci e Valle Muria a Lipari e della Grotta del Cavallo a Vulcano. Zone, nelle quali da sempre si verificano frane, anche causate da microscosse e anche per questo interdette, da qualche anno, con ordinanza del Circomare Lipari alla balneazione e all'ancoraggio proprio sotto i dirupi a strapiombo. Aspetto sottolineato ieri dal capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, il quale ha presieduto la riunione mattutina dell'Unità di crisi alla presenza delle più alte cariche militari. Se è giusto, pertanto, registrare preoccupazione di contro appare ingiustificato l'allarmismo registrato da lunedì. Basterebbe soltanto un po' di buon senso e, per i bagnanti in particolare, evitare di recarsi nelle zone dove si sono registrati disagi.
Ieri , comunque, è stato insediato nel centro operativo comunale di Lipari un gruppo tecnico del dipartimento della protezione civile regionale. Dodici, tra ingegneri e geologi - si legge in un comunicato - nelle prossime ore, provvederanno alla mappatura delle zone veramente a rischio nel perimetro della maggiore delle isole Eolie".
Intanto ieri sera la terra ha tremato ancora sul versante tirrenico. Due scosse, la prima di magnitudo 2,6 alle 22,04 e la seconda di 2,8 alle 22,12 hanno interessato l'area dei Nebrodi, in particolare i comuni di Mistretta, Reitano, Pettineo, Motta d'Affermo, Caronia, Castel di Lucio. Le scosse sono state avvertite dalla popolazione ma nessun allarme.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/18/2010
dalla nostra Daniela Bruzzone
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