Ustica Lines, preannunciati 87 licenziamenti

Ustica Lines, preannunciati 87 licenziamenti Come avevamo ampiamente anticipato , la Ustica Lines ha provveduto ad avviare, vista la situazione di grave incertezza circa i collegamenti marittimi integrativi, che fino al 31 maggio garantirà alle Eolie, le procedure per i licenziamenti di ben 87 marittimi, impiegati nelle linee delle Milazzo - Eolie. Immediata la presa di posizione dei sindacati che hanno richiesto l’immediato intervento del Prefetto di Messina. In una nota congiunta, inviata oltre che al prefetto, alla stessa Ustica Linee, alla Presidenza del Governo Regionale, all’ Assessorato Regionale ai Trasporti, all’UPLMO di Messina, ed ancora alla Commissione di Garanzia L.146/90 e 83/2000 di Roma, all’Osservatorio sui Conflitti nei Trasporti , alla Confitarma, ed alle loro Segreterie Nazionali, i rappresentanti provinciali di FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI hanno evidenziato che “lo scorso 4 aprile la Ustica Lines S.p.A., azienda che gestisce in appalto dalla Regione Siciliana i collegamenti marittimi veloci con le isole minori, ha ufficialmente aperto le procedure di riduzione di personale per n°87. I motivi evidenziati dalla stessa azienda -hanno scritto i sindacalisti- risiedono, oltre che nel fortissimo aumento del costo del petrolio, che ha comportato un significativo incremento dei costi di gestione ed un progressivo calo di competitività della Ustica Lines, anche nella mancata pubblicazione del nuovo bando di gara e nell’insufficienza delle risorse destinate a tal fine da parte della Regione Siciliana. In poche parole il prossimo 31 maggio scadrà il contratto per i collegamenti marittimi con l’Isole Eolie e la Ustica Lines- sottolineano i rappresentanti sindacali- che per tutta la vigenza contrattuale si è vista negare dalla Regione Siciliana il naturale adeguamento delle tariffe al costo effettivo del gasolio, si trova già oggi senza la pubblicazione del nuovo bando di gara e con le cifre messe in bilancio inferiori a quelle degli anni precedenti. Il fatto che il bilancio non preveda neanche l’importo previsto nel bando precedente è di per se una aggravante, poiché applicando obbligatoriamente le tariffe vigenti risulta inevitabile la conseguente diminuzione delle linee. Si tenga inoltre conto – evidenziano ancora i sindacalisti- che gli inderogabili 60 giorni necessari per la pubblicazione del nuovo bando che, lo ricordiamo, decorreranno tassativamente dalla data in cui la Regione Siciliana si deciderà a presentarlo, fanno si che già oggi si abbia precisa conoscenza che a partire dal prossimo 1 giugno l’espletamento di tale servizio venga a cessare. Senza l’aggiudicazione delle nuove gare si aprirà, proprio all’inizio della stagione estiva, il problema di chi, come, e soprattutto con quali tariffe, dovrà garantire questi indispensabili collegamenti che, non solo poggiano sul sacrosanto diritto alla mobilità dei cittadini, ma costituiscono l’asse portante dell’intera economia eoliana. Il non aver voluto da parte delle istituzioni regionali individuare ancora idonee soluzioni, così come da tempo avevamo richiesto- scrivono ancora - porterà inevitabilmente non solo al licenziamento di 87 lavoratori marittimi, per i quali non è previsto alcun ammortizzatore sociale, ma anche al mancato reimpiego di tutto il personale stagionale, alla conseguente perdita economica ed occupazionale per l’indotto, ed alla definiva scomparsa del ramo d’azienda messinese della Ustica Lines. Di fronte a questo desolante quadro si comprenderà che le affermazioni elettoralistiche, rilasciate dagli esponenti del Governo Regionale, appaiono oggi non solo mortificanti ma altresì provocatorie, e poichè riteniamo che confidare in un generico impegno nel nuovo governo che verrà sia improponibile, e che il confronto previsto dalla legge 223/91 possa in queste condizioni essere purtroppo soltanto un passaggio rituale, chiediamo a S.E. il Prefetto di convocare sindacati, azienda e regione per individuare immediate soluzioni capaci di scongiurare i rischi esposti. A supporto della vertenza ci vediamo dunque costretti a proclamare l’immediato stato di agitazione del personale, preavvisando una prossima azione di sciopero. La nota – hanno concluso i sindacati- vale anche come avvio delle procedure di raffreddamento previste dalla normativa vigente.

, a cura di Tiziana Medda

Data notizia: 4/7/2008

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