Gazzetta del Sud
Sebastiano Caspanello
Messina
Si evitino «inutili e ingiustificati allarmismi» tra i cacciatori. A chiederlo a gran voce, dopo la recente presa di posizione del Wwf, è la delegazione provinciale di Messina dell'Ascn, l'Associazione siciliana caccia e natura. Che mette alcuni puntini sulle "i" specificando soprattutto un aspetto: non c'è nessuno stop alla caccia, nemmeno dopo la recente sentenza del Tar di Palermo. «Per quanto ci è dato leggere nei chiarissimi provvedimenti giudiziari – si legge in una dura nota – la prima ordinanza aveva sospeso il calendario venatorio del 4 giugno 2010 e lo stesso faunistico venatorio nelle parti in cui: consentiva la caccia nei siti Natura 2000 in assenza di valutazione di incidenza; consentiva la caccia alla beccaccia oltre il 31 dicembre; consentiva la caccia alla lepre; consentiva la caccia nei pantani della Sicilia sudorientale; consentiva la caccia lungo le rotte di migrazione».
L'Ascn, dunque, sostiene che «quel decreto era sospeso "in parte qua" e consentiva la caccia al di fuori di Sic e Zps. Quanto alle rotte migratorie, mai segnalate dall'Ispra ed artatamente confuse con le ben diverse direttrici delineate dal Piano, l'osservanza del divieto di legge, per quanto assurdo, comporterebbe il divieto di esercitare la caccia nei cinquecento metri dalla costa dell'Isola maggiore (esclusi quindi gli arcipelaghi)». Inoltre «il successivo decreto assessoriale del 12 agosto, intendendo ottemperare all'ordinanza cautelare, ha creato una confusione indescrivibile, interpretando liberamente norme di legge e imponendo un assurdo divieto di caccia nelle isole minori e tralasciando di vietare il prelievo di tutti i siti Natura 2000». Anche il decreto di settembre «introduceva ulteriori e non dovute limitazioni», ma veniva impugnato da Legambiente, da cui la sospensione totale. Quindi, secondo l'associazione, «ha ripreso vigore, sia pure con le limitazioni dovute all'ordinanza, il decreto approvato il 4 giugno scorso. Infine, con l'ultimo decreto assessoriale del 16 dicembre, «l'assessore D'Antrassi non ha fatto altro che prendere atto della situazione». La conclusione dell'Ascn è una sola: «La caccia è aperta su tutto il territorio siciliano, ad eccezione dei siti Natura 200 (Zps e Sic) ed il Wwf farebbe bene ad interessarsi in prima persona delle vicende e del contenuto dei provvedimenti giudiziari, prima di sparare sentenze affrettate e creare ingiustificati allarmismi». L'associazione vuole anche «diffidare gli associati Wwf dal provocare incidenti con il proprio personale volontario o dall'indurre in errore gli organi di vigilanza, avvertendoli che li riterremo civilmente e penalmente responsabili di ogni pregiudizio arrecati ai cacciatori, nostri associati e non».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/23/2010
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