Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari
"Eolie, sai quando arrivi ma non sai se riparti" si conferma lo slogan della Pasqua di ogni anno. Che capiti a marzo o ad aprile, che sia bassa stagione o alta, che faccia caldo o freddo, per il week end festivo, come da "tradizione" bisogna fare i conti con il maltempo e con la cronica deficienza strutturale dei porti isolani. Problemi che messi insieme costringono, purtroppo, i turisti a restare bloccati nell'arcipelago e in particolare nelle isole più lontane da Milazzo come Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi.
Di fronte alle previsioni meteo, dopo il "fuggi fuggi" di Pasquetta, da Lipari, con i pochi aliscafi che hanno effettuato la traversata per Milazzo e con la nave aperta della Ngi, che è riuscita ad assicurare il trasporto di numerosi viaggiatori che avevano deciso di rientrare sulla terraferma, anche ieri il copione per buona parte della giornata è stato lo stesso. Il greco e levante, oltre a rendere agitato il mare nel canale tra la città mamertina e le Eolie, ha reso estremamente difficoltosi gli attracchi dei mezzi veloci nello scalo alternativo di Punta Scaliddi. Tra le 13 e le 13,30 il grosso delle partenze. Stracarichi di gente e autoveicoli, anche commerciali, rispettivamente la motonave Bridge della Ngi, il catamarano "Vittoria M" e l'aliscafo Eschilo della Siremar. Problemi maggiori per il catamarano che, in porto dovendo sopportare la risacca, ha da solo imbarcato oltre 300 passeggeri.
Tutti in attesa, ammassati quasi come capi di bestiame a ridosso di una passerella in balia delle onde e in pochi metri quadrati sotto una copertura precaria, esposti agli spruzzi del mare e ai rischi delle cime in tensione. Quale sicurezza in quel tratto di banchina? Chissà cosa sarà passato per la testa dellepersone in attesa e del sindaco Mariano Bruno, in partenza per Vulcano?
Rischi inconcepibili quando nel porto rifugio di Pignataro si potrebbe operare con maggiore tranquillità. È da mesi, alla luce delle condizioni di forte precarietà di Sottomonastero, che si chiede all'amministrazione comunale di adeguare proprio lo scalo di Pignataro con il minimo occorrente: una passerella e almeno un paio di copertoni di camion come respingenti. Si potrebbero spendere i soldi del ticket; in fin dei conti si tratta di un'emergenza più di altre.
E invece nulla, anche di fronte alla grande disponibilità e pazienza del comandante di porto Giuseppe Donato che dal Comune, da quanto si apprende, non ha ricevuto neanche un minimo di collaborazione per delimitare ulteriormente, come richiesto, sempre per motivi di sicurezza, il tratto di banchina delle navi, interdetto da mesi al transito di veicoli e persone. Un pezzo di porto pericoloso, percorso negli ultimi giorni dai tanti turisti come se nulla fosse. Eppure proprio per questo pezzo di porto si continua a gridare "al lupo al lupo" e a cercare fondi per ripristinarlo.
Tornando ai collegamenti, in considerazione dello stato di fermo "forzato" dal mare mosso, a Milazzo, delle navi Siremar (ieri pomeriggio è partita comunque la Laurana per Napoli ed è arrivata ieri sera l'Isola di Stromboli) c'è chi sostiene come si potevano organizzare corse speciali della Ngi invece di andare incontro a figuracce. Le previsioni meteo intanto sono migliorate sensibilmente: dalla notte il vento soffia da nord, nord ovest da oggi. Porterà via uno strascico di polemiche che molto probabilmente potevano essere evitate.
Una buona notizia, infine, per quanto riguarda i futuri collegamenti veloci Ustica Lines. Tra qualche giorno entrerà nella linea Milazzo – Eolie il nuovo monocarena "Daniela Morace". Si tratta di un mezzo ad alta velocità di trentotto metri, capace di trasportare fino a 220 passeggeri. È la quarta imbarcazione – spiega l'armatore – di una commessa di undici modelli, per un valore totale di 48 milioni di euro. Un lusso per i porti eoliani che ormai da diversi lustri attendono quegli interventi che sarebbero decisivi per il definitivo rilancio del turismo.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/27/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
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