Terme San Calogero, a lezione da Giovanni Rosa 1

Terme San Calogero, a lezione da Giovanni Rosa 1 Medicina e Archeologia Terme di San Calogero 1 agosto 2011 Passato, presente,quale futuro ? Incontro con il Dott. Giovanni Rosa Medico Naturalista. E’ con grande emozione che mi accingo a svolgere la prima lezione nell’incontro di Termalismo naturale in una sede prestigiosa che ha visto succedersi, fin dall’epoca micenea, l’utilizzo termale terapeutico dell’acqua della fonte definita di San Calogero. Ho iniziato le prime esperienze di termalismo alle Terme di Tabiano in provincia di Piacenza al seguito del Prof Butturini titolare della cattedra di Semeiotica dell’Università di Parma ove studente di Medicina del primo anno apprendevo dal grande Maestro la identificazione dei “segni” che sono alla base della lettura del corpo umano. Da allora ho studiato la composizione di quasi tutte le sorgenti di cui l’Italia è ricca: da Boario a Salsomaggiore al nord, da Bagno Vignoni a Bagni San Filippo e Saturnia in Toscana, da Acquasanta nelle Marche a Rapolano fino a giungere a Vulcano per risolvere un problema familiare. In ogni luogo termale che visitavo, mentre leggevo la parte storica e identificavo la struttura chimica della sorgente, cercavo di comprendere i “sintomi” benefici o reattivi che rilevavo su me stesso e sulle persone che condividevano con me la immersione nelle piscine o nelle grotte o fiumiciattoli in cui scorreva l’acqua salutare. Trenta anni fa giunsi a Vulcano e al secondo bagno nella fossa mia figlia era guarita di un eczema che la tormentava da due anni e io mi sentivo rinascere da una epatite guadagnata in camera operatoria. Il giorno che trovai finalmente la strada per raggiungere le Terme di San Calogero rimasi colpito dal misticismo del luogo e nella “stufa” colsi la presenza intatta del calore umano e naturale con cui i poveri di Lipari venivano accompagnati dal Santo all’interno della costruzione secolare e nelle qualità organolettiche dell’acqua trovai il motivo delle miracolose guarigioni. Ogni anno nel periodo feriale non ho mancato di fare visita al luogo e ogni volta mi è rimasto il rammarico di quella porta chiusa, di quella struttura inutilizzata. Oggi la porta è aperta e il ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato per restituire dignità ad un valore inestimabile e a tutti coloro che hanno fatto dono delle risorse per raggiungere un obiettivo atteso da molti anni. Cenni storici: Esiste una ampia ricerca storica e documentale delle vicissitudini sociali ed economiche delle Terme di S. Calogero. In particolare citiamo la pubblicazione di Giuseppe La Greca nei tipi di Giovanni Iacolino Editore, un ottimo lavoro da cui trarre le basi per una confacente conoscenza e utilizzazione dei valori termali ed archeologici. Conclude il La Greca “credo in una utilizzazione della struttura non più a carattere termale ma con caratteristiche diverse che consenta una gestione positiva per l’amministrazione ed il paese” Condivido in pieno il pensiero ed è esattamente il motivo che mi ha sollecitato a programmare una serie di incontri, non tanto per esporre le mie esperienze di Medico termalista, ma per trovare nella sacralità del luogo un mezzo per rinnovare il “miracolo” di San Calogero. Come non identificare in una volontà divina il fatto di condividere questo momento storico di rinascita? Ma per un futuro positivo occorre lavorare in sinergia e mantenere una linfa di pensiero e di programmi ove la modesta quantità della vena sia supportata da valide e concrete iniziative di supporto. Il nostro è un particolare momento di crisi, si prospettano momenti difficili, occorre studiare il passato evitando gli errori e adattando le iniziative verso concrete possibilità sociali e culturali. Oggi la medicina ha raggiunto risultati grandiosi ma davanti a perfezionati mezzi di indagine ritengo che alla base della guarigione vi sia ancora il contributo umano e la interpretazione della componente psicologica della malattia, ove anche un sorso di acqua o un cucchiaio di gel naturale possono dare un sollievo e spesso anche la guarigione a malattie resistenti a tutte le terapie tradizionali. La frenetica corsa al consumismo genera soltanto infelicità e depressione, non è possibile rilevare che il 45 per cento dei giovani tra i 13 e 15 anni è già alcool dipendente o peggio. Diceva un anziano maestro che la Chiesa assolve l’eccesso, lo stato lo punisce ma la natura lo condanna. Occorre riprendere i dettami dialettici e scientifici per il mantenere l’equilibrio tra il corpo e la mente secondo ben definite regole di medicina naturale. segue

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/1/2011

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