Gazzetta del Sud
Mario Cavaleri
PALERMO
Nel Pd palla sempre al centro: tra un passo avanti e uno indietro; tra parole dette e fraintese, scritte e male interpretate; referendum bocciati ma riproposti come "consultazioni". Inazione da tira e molla che ha irritato la componente "Innovazioni" pronta a sfidare il segretario Giuseppe Lupo: subito un congresso straordinario. Il che suona come messaggio ultimativo, preludio a un possibile cambio di segreteria.
Materia del contendere sempre la stessa: stare dentro il governo o fare da spettatori?
Il capogruppo Antonello Cracolici e con lui la stragrande maggioranza dei deputati regionali ritengono che, esaurita l'esperienza dei tecnici ( fin qui tutti concordano) si debba adesso dare nuovo slancio assumendo direttamente responsabilità politiche dentro l'esecutivo; scelta su cui Lupo, seppure tra aperture prudenti, temporeggia sine die. Ripropone la consultazione non più definita referendum ma pane o focaccia della stessa cosa si tratta. E allora ecco la proposta di rimbalzo: stop a questa indecisione, subito un congresso straordinario per fare chiarezza anche sulla rappresentanza.
Un preavviso da "attento Lupo" perché in ballo ci potrebbe essere proprio la sua rielezione che, per quanto supportata da Sergio D'Antoni, comincia a questo punto a traballare.
Nonostante Lupo ieri abbia fatto qualche "concessione", in minima parte apprezzata da Cracolici.
Ecco Lupo: «E' opportuna una consultazione capillare sul no all'impegno di nostri politici in giunta senza verifica elettorale. Non sono mancate in questi giorni dichiarazioni individuali che purtroppo rischiano di far apparire ambigua e contraddittoria la posizione del Pd siciliano. Ritengo invece che la linea politica del nostro partito sia stata chiaramente espressa dal deliberato unanime dell'assemblea regionale dello scorso 19 giugno e dall'ultima direzione. Abbiamo valutato positivamente la disponibilità dei partiti del Terzo Polo a consolidare l'alleanza tra tutte le forze politiche progressiste, autonomiste e moderate, proiettata strategicamente sui prossimi appuntamenti elettorali. In questa cornice va inquadrato il rapporto con la giunta regionale, confermando il nostro impegno in una maggioranza chiaramente contrapposta al centrodestra. Siamo anche impegnati a realizzare, in vista delle elezioni, l'alleanza ampia da noi proposta, sostenendo la scelta delle primarie a tutti i livelli e a creare le condizioni per lo svolgimento anticipato delle elezioni regionali. In ogni caso – sostiene Lupo – escludiamo che prima della verifica elettorale il Pd possa impegnarsi nella giunta regionale con propri esponenti politici e credo che, su questa scelta, sia opportuno realizzare, a questo punto, una capillare consultazione democratica di confronto e verifica sul territorio da svolgersi secondo le modalità statutarie, che saranno definite nei prossimi giorni».
Basta, gli replica a ruota Cracolici: «Avevo chiesto di essere chiari su un punto: "siamo dentro o fuori"? Oggi, finalmente, Lupo ha detto chiaramente che il Pd è parte integrante di questa maggioranza. Resta ancora un nodo: dal momento che abbiamo dichiarato esaurita la fase del governo tecnico, adesso che si fa? Io confermo quello che ho già detto: penso che serva un nuovo governo, per dare uno slancio alla Sicilia. Se Lupo invece ha cambiato idea, e adesso gli sta bene il governo tecnico, lo dica». «Consultazione? Referendum? Se necessario potremmo anche convocare un congresso straordinario. Vedremo quale sarà la strada migliore e più utile per il Pd, l'importante è assumere una posizione chiara di fronte ai nostri elettori».
E pronti, anzi strafautori a questo punto del congresso sono Beppe Picciolo e Biagio Gucciardi stanchi di assistere a prese di posizione «che rischiano di disorientare ulteriormente i territori. Crediamo sia urgente una immediata inversione di rotta che assicuri certezza nel percorso da seguire in vista delle importanti consultazioni amministrative della primavera prossima» sostengono i due parlamentari nelle convinzione che la linea politica definita dall'ultima direzione regionale continua ad essere interpretata senza alcun collegamento reale con la base degli iscritti e con i circoli territoriali.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/2/2011
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