Pdl, Udc, Mpa: un accordo a metà

Gazzetta del Sud Lucio D’Amico «Il Pdl non può avere tutto: sindaco e presidente della Provincia di Messina, di Catania, di Siracusa. Bisogna mettersi in testa che Udc e Mpa in Sicilia non sono cespugli, ma forze politiche determinanti». Parola di Saverio Romano, coordinatore regionale dell'Udc. Le sue dichiarazioni arrivano in serata sulla scia di quanto ripetuto dagli esponenti del Movimento per l'Autonomia, dal vice di Lombardo, Lino Leanza, al leader provinciale Carmelo Lo Monte: quella che viene considerata la "fuga in avanti" di Messina condiziona gli equilibri a livello regionale e se il tavolo siciliano non regge, si va avanti ognuno per conto proprio. Romano addirittura torna a minacciare il ritiro del simbolo a chi dovesse candidarsi sotto le insegne del partito di Casini «al di fuori del quadro generale».Il tempo stringe, le ore a disposizione sono sempre di meno ma la confusione che regna nel Centrodestra perdura come se nulla fosse. Ieri i due tavoli di confronto paralleli si sono riuniti: il primo a Catania, il secondo a Messina. Discussioni avviate nel primo pomeriggio e andate avanti nel cuore della notte. La novità emersa è che non ci sono novità. Insomma, per un giorno non vi è stato alcun clamoroso dietro-front o qualche altra sorpresa dell'ultima ora. A Messina Pdl e Udc insistono sul tandem Buzzanca-Ricevuto, ma l'Mpa (a parte la posizione dell'on. Cateno De Luca, pronto a sostenere i due candidati del Popolo della Libertà) non ci sta. I "lombardiani" dicono di essere pronti a fare un passo indietro, non avendo alcuna preclusione per la candidatura a sindaco di Peppino Buzzanca, ma nello stesso tempo chiedono che anche il Pdl faccia lo stesso, se si vuole davvero garantire l'unità dell'alleanza che ha vinto alle Politiche e alle Regionali di aprile. E la richiesta è ormai chiara: la Provincia non può andare al Pdl, a meno che non vi sia un gioco di compensazioni a livello regionali di cui, però, finora non si vede traccia. Il veto – insiste l'Mpa – non è sulla persona (Nanni Ricevuto) ma sul metodo ed è per questo che rimane in piedi la candidatura "autonoma" di Carmelo Lo Monte. Così come qualcuno torna a prospettare l'ipotesi più volte venuta a galla nelle ultime settimane e poi puntualmente smentita: una soluzione di compromesso sul nome di Salvatore Leonardi, presidente uscente, che potrebbe essere giocato sul tavolo delle trattative come una delle "carte" da ascrivere all'Mpa. Ma Ricevuto – è ormai anche una questione di orgoglio e di immagine – non è certo disposto a farsi da parte, così come Buzzanca: «Il tavolo regionale non esiste – continuano a ripetere i due candidati –, proseguiamo sulla strada tracciata dalle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dall'on. Stagno d'Alcontres. Le decisioni di Messina le prendono i messinesi e non vengono calate dall'alto».La situazione di stallo in cui si è venuto inopinatamente a trovare uno schieramento che avrebbe dovuto tesaurizzare al massimo l'enorme mole di consensi degli elettori siciliani e messinesi, non consente ancora l'avvio di un reale confronto programmatico. Cosa che, invece, sta avvenendo sull'altro fronte, dove le candidature di Genovese e Paolo Siracusano sono decise già da tempo e dove le liste sono ormai quasi tutte in via di definizione. Già oggi stesso potrebbero essere presentati agli uffici comunali di Palazzo Zanca (e all'Ufficio centrale circondariale del Tribunale, per i collegi provinciali) i primi simboli e le prime squadre. Sarebbe un bene non aspettare l'ultima ora utile, perché a mezzogiorno di mercoledì, quando scadranno improrogabilmente i termini, si rischierebbe una ressa indescrivibile, qualora i rappresentanti delle oltre 30 formazioni preannunziate si ritrovassero tutti insieme davanti alla porta della segreteria generale di Palazzo Zanca. L'invito alla ragionevolezza, purtroppo, non viene quasi mai accolto e il caos ingenera caos, aumentando oltretutto il rischio di possibili ricorsi e controricorsi da parte delle liste eventualmente escluse. Vi rendete conto di come reagirebbero i messinesi se dovessero sapere che il loro voto è ancora una volta "sub judice", affidato alle sentenze di Tar o Cga? Stavolta, credeteci, scoppierebbe la rivoluzione. Il quadro dei candidati a sindaco, intanto, si amplia: Forza Nuova ha sciolto l'ultimo nodo. In pista scende il suo segretario provinciale Filippo Clementi, mentre per la Provincia corre l'ex deputato missini Giuseppe Scalisi. Ora i candidati a sindaco sono sei: Genovese, Buzzanca, D'Amore, Visicaro, Ansaldo Patti e Clementi. Per Palazzo dei leoni i nomi sono quelli di Siracusano, Ricevuto, Lo Monte, La Rosa e Scalisi. Salvo sorprese dell'ultima ora.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/19/2008

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