Riceviamo e pubblichiamo:
Complicata operazione di salvataggio, ieri, su Monte della Fossa delle Felci a Salina.
Una turista della Svizzera tedesca di 51 anni, recatasi assieme ad altri connazionali ad “esplorare” la montagna, cadeva procurandosi quella che poi il medico di 118 giunto sul posto diagnosticava come frattura del femore destro.
Allertata la Centrale Operativa 118 di Messina da alcuni locali che ivi transitavano scattava la complicata operazione di soccorso.
Alle 18.31 la CO 118 di Messina avvisava la postazione di Santa Marina Salina e metteva direttamente in contatto via telefono i primi soccorritori di passaggio che indicavano la posizione della donna infortunata e che ravvisavano a loro dire la possibile frattura di tibia e perone di un arto inferiore non precisato.
L’equipaggio 118 operativo a quell’ora formato dal dr Maurizio Santisi e dai soccorritori Fuso e Aragona dava la partenza alle ore 18.35.
Giunto a bordo dell’Ambulanza il dr. Santisi, team leader dell’operazione avvertiva telefonicamente il Vice Sovrintendente Elio Benenati del Servizio di Vigilanza delle Aree Protette, non nuovo a questo genere di interventi.
Al rendevouz al Santuario della Madonna del Terzito, l’equipaggio 118 posizionava l’ambulanza in modo da essere pronta a ripartire e saliva a bordo della Jeep della Vigilanza Aree Protette portando lo stretto indispensabile atto a soccorrere la sfortunata turista .
Dopo un lungo, tortuoso e impervio percorso lungo i sentieri carrozzabili il Vice Sovrintendente Benenati si rendeva conto che le indicazioni date nell’immediato non avevano riscontro con la realtà.
Dopo un ulteriore contatto tramite la CO 118 di Messina si riusciva a fare il punto circa la possibile localizzazione della ferita.
Fermata la Jeep, caricati gli zaini di emergenza e la barella “spinale”,alla luce delle torce di emergenza e seguendo “fideisticamente” il Capo della Vigilanza si addentravano lungo i sentieri percorribili a piedi e dopo alcuni minuti trovavano sotto un albero, coperta per preservarsi dal freddo pungente, di frasche, la Sig.ra G .H. posta in posizione antalgica ma sveglia, limpida e collaborante.
Alla luce delle torce il dr. Santisi si rendeva conto che trattatavasi di un trauma ben più importante e soprattutto doloroso: frattura del femore destro.
Immediatamente disponeva l’incannulazione di una vena periferica al fine di poter iniettare immediatamente antidolorifici efficaci ed aiutato dai soccorritori disponeva la collocazione in sicurezza sulla spinale della donna infortunata.
A questo punto avvertita la CO 118 veniva fatto alzare l’elicottero che dalla base di Messina si portava all’elipista di Malfa .
Nel frattempo i soccorritori aiutati dal compagno di avventura della donna svizzera e soprattutto dalla mirabolante perizia del Benenati scendevano prima a piedi, con grande sforzo, e poi , con la jeep , la paziente sfinita , curando che i contraccolpi dei sentieri sassosi non arrecassero né danno né dolore alla sfortunata gitante.
Giunti finalmente all’ambulanza , le veniva modellato addosso un materasso a depressione, in maniera da impedirne ogni movimento con conseguente dolore, quindi trasportata all’elicottero che l’attendeva .
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/21/2011
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