Regione, Commissione d'inchiesta sulla Sanità

Gazzetta del Sud Natalia La Rosa Messina Una commissione parlamentare d'inchiesta che valuti l'effettiva attuazione del piano sanitario regionale, con particolare riferimento al potenziamento della rete ospedaliera nelle aree ad alto rischio ambientale «anche al fine di accertare eventuali responsabilità». Sin dalla premessa, emerge la forte preoccupazione posta alla base del disegno di legge di cui si è fatto promotore il deputato regionale Giuseppe Buzzanca, il quale chiede per l'appunto l'avvio di un'approfondita indagine sullo "stato di salute" della sanità siciliana. Che, secondo il coordinatore provinciale del Pdl per Messina, è pessimo, soprattutto in tema di servizio ospedaliero, ma anche di liste d'attesa. «Basta fare un giro negli ospedali per capire che siamo al dramma» commenta il sindaco di Messina, che proprio in questa qualità auspica un positivo ritorno per ciò che concerne il destino dell'ospedale Piemonte, attualmente a rischio: «Nel momento in cui si razionalizza la rete ospedaliera – chiarisce – non si potrà non tutelarlo quale unico presidio di emergenza nel centro cittadino». In dettaglio, la proposta di disegno di legge prevede che la commissione, composta da 13 membri, ad esempio individui «le categorie cui sono rinconducibili gli errori più frequenti», in relazione a inefficienza o scarsa igiene delle strutture sanitarie o carenza dell'organico del personale medico e paramedico o delle apparecchiature e delle strutture. Si dovrà indagare anche sulla formazione del personale, l'efficacia dei controlli di qualità, l'entità delle risorse finanziarie destinate alle strutture pubbliche e private. Accertando, anche sulla base di documenti acquisiti, sprechi e inefficienze nell'utilizzo delle risorse; il livello della spesa direttamente sostenuta dai cittadini nelle aziende sanitarie locali e nelle strutture ospedaliere o accreditate; l'appropriatezza delle prestazioni erogate; la trasparenza delle procedure di affidamento delle forniture di beni e servizi; l'adeguatezza delle strutture e delle tecnologie sanitarie. Attenzione anche alle «eventuali responsabilità dei direttori generali, sanitari e amministrativi», allo stato di attuazione delle reti di assistenza territoriale e domiciliare, alle conseguenze derivanti dall'incompleta o tardiva erogazione delle somme spettanti alle strutture sanitarie e, soprattutto, allo stato di attuazione degli adempimenti in materia di riduzione delle liste d'attesa.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 11/20/2011

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