Castel Sant’Angelo è uno dei simboli di Roma, imponente, magico e bellissimo. Affascinante nella sua magnificenza, catalizza lo sguardo dei passanti su sé a tutte le ore del giorno e della notte, da tutte le differenti angolazioni e dai diversi lati del Tevere da cui lo si guarda. Fino al 16 novembre ospita la trentatreesima edizione della Mostra Europea del Turismo e delle Tradizioni Culturali, organizzata quest’anno per onorare il primo anniversario dell’elezione di Papa Francesco. La mostra, intitolata I Papi della speranza - Arte e religiosità nella Roma del Seicento è ospitata nelle Sale di Clemente VII, di Clemente VIII, di Apollo e della Giustizia ed organizzata in tre sezioni tematiche.
La prima sezione, Roma Sancta: recupero del Cristianesimo delle Origini è una vera e propria introduzione alla mostra e grazie a reperti archeologici, dipinti, incisioni e testi spiega il nuovo clima culturale e spirituale, contraddistinto dal fervore religioso e da uno studio attento delle radici del cristianesimo, attraverso la ricerca delle fonti storiche, dei materiali e delle testimonianze.
La seconda sezione, I Giubilei, vuole illustrare invece l’interesse dei papi per l’evento del Giubileo, soprattutto per l’impatto sui pellegrini. Quattro i Giubilei attenzionati: 1575, 1600, 1625 e 1650.
Per esempio nell’appuntamento del 1575, Gregorio XIII spese il massimo impegno per trasformare Roma in una città santa ed esaltare la Chiesa Trionfante. Con numerosi interventi urbanistici, celebrazioni, committenze artistiche, processioni e pubblicazioni. Si propagano sulla capitale l’immagine allegorica della Chiesa che vince l’Eresia (esempi emblematici: le due statue che adornano la facciata della chiesa del Gesù), il culto della figura di Gesù e la venerazione dei martiri.
Sculture, incisioni, volumi e monete documentano i quattro avvenimenti, ponendo l’accento sull’aspetto più significativo di ogni Giubileo.
La terza sezione, Arte e Devozione, approfondisce appunto l’arte devozionale nel corso del Seicento a Roma ed è suddivisa in cinque sottosezioni dedicate al culto delle reliquie, alla canonizzazione dei santi, a San Filippo Neri e agli oratoriani, alle grandi figure dei Santi e agli apparati e alle cerimonie.
Sui vari aspetti dell’arte finalizzata alle diverse manifestazioni della devozione, sono esposti dipinti, ritratti di santi, pale d’altare, sculture, bozzetti, incisioni e gioielli, tutte forme artistiche a servizio delle religione.
Fino all’11 gennaio 2015 si può visitare a Castel Sant’Angelo anche la mostra Castel Sant’Angelo e la Grande Guerra, in occasione dei cento anni dallo scoppio della Guerra.
Obiettivo della mostra è mettere in luce il ruolo avuto da Castel Sant'Angelo sia negli anni della guerra 1915-1918, sia in quelli successivi, quale luogo di commemorazione attraverso la raccolta di cimeli militari e la custodia delle Bandiere di guerra dei reparti militari, in relazione con il Vittoriano.
La mostra si articola in cinque sezioni: Il mestiere delle armi. Tecnologia e bellezza; Segni di guerra. Reportage visivi; Racconti di guerra. Diari dal fronte; La memoria dei caduti. Identità personali; Il mito degli Eroi. Reliquie di guerra.
Tra le opere esposte c’è una selezione della vasta collezione di armi e cimeli antichi della Grande Guerra ed una serie di testimonianze artistiche realizzate dai pittori-soldato sui campi di battaglia. Completa il percorso una selezione di filmati d’epoca sull’attività di Castel Sant'Angelo e sulla Cerimonia delle Bandiere, avvenuta nel 1935, quando vennero trasferite tutte le bandiere da Castel Sant’Angelo al Vittoriano. L’esposizione è allestita nelle sale Rotonda, delle Colonne, dei Reparti d’Assalto e della Cavalleria, appositamente decorate nel 1926 da Duilio Cambellotti, per accogliere le bandiere e i cimeli delle unità disciolte dopo la Prima Guerra Mondiale. In occasione della mostra, è presentato per la prima volta il Fondo archivistico dei caduti nelle guerre dell'indipendenza 1848-1870, nelle guerre coloniali e nella guerra 1915-1918, costituito da una importante ed esclusiva documentazione, raccolta tra il 1927 e il 1929 su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una toccante testimonianza, unica, inedita e molto interessante. Due mostre, due motivi in più per visitare Castel Sant’Angelo.
di Daniela Bruzzone
Data notizia: 9/8/2014
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!