Porti di Lipari verso la conferenza di servizi

Porti di Lipari verso la conferenza di servizi Gazzetta del Sud Peppe Paino Lipari Il circolo isolano di Legambiente presieduto da Pino La Greca e il deputato regionale del Pd, Filippo Panarello rispolverano una nota, peraltro superata dai fatti, dello scorso 29 marzo dell'assessore regionale ai beni culturali Salvatore Missineo in merito alla portualità integrata di Lipari da 130 milioni di euro e gridano allo scandalo. Ma la realtà non corrisponde e si deve a un clamoroso, quanto incomprensibile, passo falso. Se non altro perché, la scorsa settimana la giunta comunale ha dato il via libera, annunciandolo formalmente, allo stralcio dal progetto realativamente alla parte turistica che segue , pertanto, un suo percorso. Per Legambiente e per l'on. Panarello, come da risposta dello scorso 29 marzo dell'assessore Missineo, il percorso tecnico-amministrativo per "la rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica e diportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro nella rada dell'isola di Lipari", risulterebbe, sentito anche l'Ufficio Legislativo e legale, del tutto improcedibile per l'illegittimità dello strumento dell'accordo di programma proposto e per l'alterazione della par condicio fra operatori economici. Ma lo stesso Panarello ieri, dopo il suo primo commento, ha preso atto che questa era la situazione fino allo scorso nove settembre, realtà oggi modificatasi. In quella data, infatti, al Comune di Lipari è arrivata una lettera dell'Assessorato regionale al Territorio e Ambiente con la quale si comunicava il rilascio, in base all'art. 1 della legge regionale n° 3 del 17/03/2009 dell'assenso preventivo al progetto preliminare per le strutture per la nautica da diporto e per la portualità turistica stralciando chiaramente la parte commerciale. Da settembre in poi alla "Lipari porto spa" hanno lavorato alla nuova progettazione dei porti turistici che saranno prossimamente presentati alla cittadinanza e sui quali l'amministrazione uscente ha tutto l'interesse, visto anche il periodo elettorale, a giungere al più presto a una conferenza di servizi per conseguire tutti i pareri necessari. C'è, invece, un'altra valutazione da fare: dalla presentazione del progetto originario, comprendente anche la parte commerciale, sono passati cinque anni e, guarda caso, la questione si ripropone, in maniera diversa, in un'altra campagna elettorale. E' stato ceduto un locale comunale (la sede della "Lipari porto" a Marina corta); c'è un decreto ingiuntivo per circa 500 mila euro presentato dai componenti della commissione che assegnò il ruolo di partner del Comune alla Condotte d'acqua spa e ci sono soprattutto i privati ormai quasi pronti a realizzare i porti turistici. Privati contro privati. Come la prenderanno, infatti, gli altri privati, isolani, che gestiscono i pontili galleggianti estivi. Le denunce sono dietro l'angolo anche perché l'affaire a livello locale diventa complicato in assenza della scusante opera pubblica. Per la parte commerciale, quella di cui Lipari ha disperatamente bisogno, dal momento che con un alito di vento i mezzi , siano essi navi o aliscafi, non possono attraccare la questione, purtroppo, è ancora rinviata. A meno che la nuova giunta non punti con decisione sul Piano Regolatore dei Porti, già pronto.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/13/2012

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