Santa Marina, Lo Schiavo-Saija a confronto

Michele Merenda S. MARINA SALINA Nel tardo pomeriggio di giovedì 3, in occasione dei comizi elettorali nella frazione di Lingua, le liste “Nuova Salina” del sindaco uscente Massimo Lo Schiavo ed “Unione” del contendente prof. Marcello Saija hanno presentato ciascuna la propria squadra ed il proprio programma, senza comunque evitare degli affondi nei confronti dell’avversario. «Da quando mi sono candidato – ha detto lo sfidante Saija – sento l’obiezione che non sarei nato qui e quindi verrebbe meno la mia legittimazione alla candidatura. Beh, questo paese l’ho scelto come sede dei miei affetti, altri se lo sono ritrovato. Per quanto riguarda le difficoltà con i miei impegni nazionali ed internazionali, se verrò eletto mi collocherò in pensione. Lo Schiavo – ha specificato – è una brava persona, si presenta bene, ma ha il difetto di pensare d’essere la Verità rivelata, essendo lui a decidere tutto e sempre. Quando il cittadino non ha come riferimento il Consiglio ma direttamente il sindaco, nasce il clientelismo. Questo non è giusto, non fa crescere la democrazia e quindi il paese. Personalmente non sono andato in nessuna casa a chiedere voti. Se la gente mi vuole eleggere, bene; altrimenti pazienza». Il professore si è inoltre soffermato sulla necessità di tutelare il mare, perno dell’ecosistema eoliano e di discutere immediatamente il PRG dopo l’approvazione, oltre alla necessaria assistenza ai più bisognosi, come bambini e anziani. Lo Schiavo, dal canto suo, dopo aver ricordato quanto fatto proprio per Lingua, ha evidenziato che bisogna andar fieri di essere riusciti a realizzare tanti progetti in pochissimo tempo, nonostante il periodo difficile. «Sono azioni partite dai figli di questa terra – ha detto –, frutto di quella che vuole essere una nuova classe dirigente. “Nuova Salina” non è un progetto di Massimo Lo Schiavo, ma un bene comune, di chi a Salina ci vive tutto l’anno e sta investendo per il proprio futuro con volontà ed entusiasmo. Io sono uno di Voi. Se non avessimo fatto un gioco di squadra – ha contestato il sindaco uscente – non avremmo potuto ottenere risultati importanti, come abbassare il costo dell’acqua o del TARSU. Salina non è seconda a nessuno e questo non lo sappiamo perché lo abbiamo studiato sui libri, ma perché è merito delle nostre famiglie, che la Storia l’hanno fatta».

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/4/2012

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