Lipari- C'era un'ex assessore - come scrive il gip Sara D'Addea con “esigenze private che, attraverso una falsa rappresentazione della realtà da parte dell'interessato, era stata rimborsata dall'Amministrazione comunale”. Ottenere il rimborso, riporta Leonardo Orlando- nella Gazzetta del Sud- era facile perché i funzionari ed i dirigenti comunali preposti ai controlli dei giustificativi di spesa non operavano alcun controllo su ricevute e biglietti di viaggio che con facilità venivano manomessi. Gli stessi funzionari - prosegue l'articolo- non si curavano di controllare nemmeno se in un determinato luogo, come nel caso specifico di San Giovanni Rotondo, ci fosse o meno una “attività istituzionale” in cui l'ente comunale poteva essere impegnato. Al Comune di Lipari il servizio di economato pagava e basta e non controllava se con gli importi indicati nelle ricevute rilasciate dalle agenzie di viaggi fossero stati pagati uno o più biglietti di aereo o di treno. Altro caso eclatante- si legge sempre nel pezzo- l'ispettore di polizia municipale che ha asserito, contrariamente al vero, di essersi recato in missione sull'isola di Panarea ottenendo rimborsi con ben cinque ricevute fiscali, quando in realtà sull'isola l'ispettore s'era recato solo per motivi personali e non di servizio. Poi c'è il caso dell'ex dirigente comunale che in missione ha “ospitato” la moglie in albergo a spese delle casse comunali. Ed ancora- prosegue Orlando sulla Gazzetta- "non si contano le numerose ricevute per il consumo di pasti, con date “false” o “ritoccate” in maniera grossolana. Molte di queste contestazioni vengono mosse all'ex sindaco Mariano Bruno a cui si contestano anche una infinità di rimborsi taxi “sospetti” perché non riportano nemmeno nome e ragione sociale di chi li ha emesse. Poi ci sono anche ricevute di ristoranti alle quali sono stati ritoccati in aumento i prezzi del conto finale, anche per cifre minime come ad esempio una ricevuta di 10 euro, diventava di 16, appena 6 euro in più per fare la “cresta” sulle missioni impossibili. C'era poi chi aveva il dono dell'ubiquità: un assessore che ufficialmente si trovava a Roma riusciva a pranzare con pasto a base di pesce in un noto ristorante di Milazzo. Al Comune nessuno controllava le date ed i rimborsi scattavano a iosa".
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/20/2013
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