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di Loredana Ales
La Regione ha deciso di vendere le proprie quote ed è già bufera su ‘Compagnia delle Isole’. Fa un passo indietro il governatore Crocetta che non ritiene più essenziale la gestione dell’ex Siremar di cui detiene il 43,023% delle quote societarie alla quale si aggiunge la Lauro Spa per il 34,259%, Isolemar S.r.l. per il 14.60% e Acies Srl per V8,11%. Adesso chi prenderà il posto di Palazzo d’Orleans?
Dallo scorso 15 marzo, infatti, con un provvedimento firmato dallo stesso presidente su proposta dell’assessore all’Economia, Luca Bianchi, la Regione non è più socio della “Mediterranea Holding di Navigazione Spa”, la società dell’armatore napoletano Salvatore Lauro, che aveva acquisito dopo un lungo contenzioso la Siremar.
Una decisione, quella presa dal governo regionale, che mette a serio rischio un’azienda che occupa circa 800 lavoratori diretti che sommati all’indotto supera il migliaio di addetti. Il ritiro della Regione che attualmente detiene il 43,023% della Mediterranea holding Spa preoccupa e non poco i sindacati che attendono di capire quale sarà la prossima mossa del governatore Crocetta: “Siamo molto preoccupati – dichiara a BlogSicilia Franco Lo Bocchiaro, segretario Fit Cisl Marittimi – dobbiamo capire quale sarà la prossima mossa della Regione. L’unica certezza che abbiamo è che il governo regionale ha fatto un passo indietro. Crocetta sta ribaltando la situazione che si era venuta a creare con il governo Lombardo, il problema è che la politica prende le decisioni ma in mezzo ci sono i lavoratori e qui a rischio sono più di mille operai.”
Il problema adesso è capire se esiste già in cantiere una società che possa acquisire la quota che ad oggi è detenuta dalla Regione. Ad oggi il capitale sociale ammonta a 8 milioni e 600 mila euro in ragione di una serie di aumenti di capitale avvenuti nel tempo. Esiste una opzione aperta per aumentare il capitale fino a 14 milioni di euro entro il 30 giugno 2013. La mancata sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte dei soci comporterebbe due ipotesi alternative: o la restituzione alla Regione delle somme per l’aumento di capitale già sottoscritto, ovvero, ove si optasse per la trasformazione da inscindibile a scindibile dell’aumento di capitale, una modifica della composizione sociale portando la partecipazione della Regione oltre il 50%. Quest’ultima una possibilità ritenuta non percorribile dal governo Crocetta che ha deciso di vendere le proprie quote.
“Compagnia delle Isole – conclude Lo Bocchiaro – ha un ruolo fondamentale nel trasporto marittimo e rende un servizio alla cittadinanza essenziale. Noi ci aspettiamo che ognuno faccia la propria parte e che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Ogni decisione ha delle conseguenza, la questione è molto delicata. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione da parte di Crocetta. Vedremo come si evolverà la situazione.”
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 4/2/2013
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