Lipari- Rinvio a giudizio per 17 indagati coinvolti nell'inchiesta “Ghost mission”, missioni fantasma, sui rimborsi economici pagati dal Comune di Lipari per missioni istituzionali compiute da amministratori e funzionari. Lo ha chiesto il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Barcellona Giorgio Nicola.
Come scrive oggi Leonardo Orlando sulla Gazzetta del Sud per 10 dei 27 indagati si profila l'archiviazione. Ai restanti 17 indagati che dovranno comparire il prossimo 14 gennaio dinanzi al Gip del Tribunale di Barcellona, si contestano i reati di truffa aggravata in concorso, falsità ideologica in atti pubblici in concorso, con le contestate aggravanti e, infine, abuso d'ufficio in concorso. La richiesta di rinvio a giudizio- si legge- riguarda: l'ex sindaco Mariano Bruno, al quale si contestano numerose contraffazioni di ricevute per ottenere rimborsi non dovuti; Francesco Rando, responsabile ufficio economato e Stefana Salmieri, caposervizio di ragioneria; l'ex assessore Corrado Giannò e l'ex dirigente comunale del IV settore già comandante della polizia municipale, Domenico Russo; gli ispettori dei vigili urbani Francesco Cataliotti e Aldo Marino e gli ex assessori Domenica Sparacino e Giacomo Biviano, attuale consigliere e fino a pochi mesi fa assessore della nuova Giunta. L'elenco prosegue con Massimo D'Auria, assessore del tempo; Giuseppe Longo, ex presidente del consiglio comunale; Anna Maria Paola Spinella, nella qualità di assessore pro tempore; Natale Famà, assessore pro tempore; Francesco Guerrera, dipendente dell'ente; Giosuele Fonti, consigliere comunale pro tempore; Francesco Subba, direttore generale e dirigente del Comune di Lipari; Giuseppe Finocchiaro, ex assessore.
Stralciata invece la posizione di altri 10 indagati per i quali è stata avanzata una richiesta di archiviazione. Si tratta di Lucio D'Ambra, dipendente del Comune di Lipari; Antonino Fiore, dipendente comunale; Ivan Ferlazzo, assessore comunale del tempo; Antonino Cincotta, dipendente comunale; Felice Mirabito, consigliere comunale pro tempore; Caterina Bonsignore, dipendente comunale; Giuseppe Majuri, dipendente comunale; Rita Mandarano, che aveva avuto un rimborso minimo; Maria Rosaria Avino e Ivana Bonfante, entrambe dipendenti comunali.
I reati contestati ai 17 indagati per i quali si chiede il processo- riporta la Gazzetta del Sud- sarebbero stati commessi in concorso con Francesco Rando, responsabile ufficio economato; Stefana Salmieri, caposervizio di ragioneria; Francesco Subba, ragioniere generale del Comune; i quali ognuno per le proprie competenze liquidavano rimborsi per spese di missione non spettanti, in quanto relative a servizi di taxi mai autorizzati, spese di vitto per importi o per numero di pasti superiori a quelli consentiti. Spese di pernottamento accessorie non rimborsabili e per missioni espletate all'estero.
La "Spending review" per ex amministratori e impiegati pubblici delle Isole Eolie era iniziata con il deposito del rapporto della Guardia di finanza del 10 febbraio del 2012 a seguito di un esposto anonimo partito dall'interno del Municipio. All'assalto dei facili rimborsi, per un ammontare complessivo di 31 mila euro, erano approdati politici e funzionari, che tra il novembre 2008 e il dicembre del 2011, avrebbero fatto la "cresta" sui costi delle missioni compiute o false missioni, per conto dell'ente e sulle trasferte dall'arcipelago verso la terraferma.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/12/2013
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